Il progetto Raum era stato, fino a poche settimane fa, solo una fugace apparizione nelle carriere di Liz Harris (Grouper) e Jefre Cantu-Ledesma risalente al disco Event of Your Leaving del 2013. Una collaborazione ben riuscita, che univa le trame ambient e drone dei due artisti, caratterizzate dalla loro delicata natura onirica. Ben nove anni dopo, dopo vari progressi sia nella carriera solista che con varie realtà per entrambi i musicisti, giunge l’uscita di Daughter, un album ancora più prezioso del già piacevole debutto, pubblicato per Yellowelectric, etichetta della stessa Liz Harris, in vinile e digitale.
Oltre a essere musicalmente più eterogeneo, questo secondo capitolo è particolarmente sentito, essendo un addio (o un arrivederci) a Paul Clipson, regista venuto a mancare nel 2018, e amico dei due, con cui aveva anche unito le forze per una performance in occasione del festival Marfa Myths nel 2016. Il materiale che compone i sette pezzi dell’album, rimaneggiato e perfezionato, risale originariamente proprio a quell’esibizione, che fu l’ultima volta in cui i tre passarono del tempo assieme. I tocchi malinconici sono componente centrale dell’ascolto, ma non gli danno mai connotazioni opprimenti, bensì ha un ruolo più centrale una sensazione riflessiva e nostalgica. Affrontare la morte di un proprio caro certamente non è facile, ma più che crogiolarsi nella disperazione per un destino beffardo ma, purtroppo, inevitabile, Daughter appare come la colonna sonora per elaborare quanto accaduto soffermandosi sui ricordi più piacevoli, metabolizzando man mano il tutto. La nostalgia non può mancare, risulta delicata e avvolgente nella successione tra le note riverberate e le voci soffuse, aiutata da un amplio assortimento sonoro, con una miglior implementazione delle parti di pianoforte e dei field recordings che fanno immergere ulteriormente nell’ascolto. In questa maggiore varietà e nella sua fluidità per tutta l’ora di ascolto, da vivere assolutamente come un tutt’uno, si cela il punto di forza dell’album, che fa un bel passo in avanti dopo il precedente debutto. I sette brani si susseguono con un forte senso di unione, in verità sono tutti spezzoni di un’opera unica e indivisibile, che si innalza e volteggia con eleganza, per poi allontanarsi lentamente con l’ultimo capitolo, ripetitivo ed essenziale.
Daughter è un piccolo gioiello che traduce un forte dolore in musica nostalgica e ammaliante, un’ora di ascolto che rapisce completamente. Con questo nuovo lavoro Liz Harris e Jefre Cantu-Ledesma hanno toccato uno dei punti più alti della loro carriera, con la naturalezza che contraddistingue l’unione delle loro caratteristiche sonore e un forte coinvolgimento nell’ascolto.
(Yellowelectric, 2022)
1. Walk together
2. Restoration
3. Sunlight crying
4. Revolving door
5. Daughter
6. Lullaby
7. Passage