(Autoproduzione, 2014)
1. Wounds
2. Barren Objects
3. Cross Reference
4. These Open Arms
5. This Sullen Hope
Arrivano dall’Irlanda i Raum Kingdom, che con questo EP di debutto autoprodotto slegano gli ormeggi per salpare verso l’enorme e profondo mare dello sludge / post metal. L’aria che respiriamo ascoltando questo disco malinconico e sofferente ci riporta nei territori disperati e sgraziati già attraversati dagli Amenra.
L’EP presenta alcune tracce sicuramente degne di nota, come la dissonante e spettrale “Wounds”, davvero di ottima fattura , oltre che “These Open Arms” e “This Sulleng Hope”, due brani nei quali una suggestiva base post metal incontra l’anima dei Tool, creando un’atmosfera di dominante e profonda tristezza. Episodio a parte è “Cross Reference”, in cui non si capisce molto bene l’intenzione della band, per via di un cantato semi-rap che risulta un po’ fuori luogo. Ottime invece in tutto il disco le chitarre, che spesso, suonando un pelo più ribassate rispetto ai canonici standard del genere, donano, insieme alle camaleontiche vocals di Dave Lee (davvero dotato di un grande forza coinvolgente, che ricorda quella di Maynard James Keenan.), una notevole carica emotiva che rende piacevole l’ascolto.
Attendiamo ora i Raum Kingdom al passo successivo: solo con una prova sulla lunga distanza, che permetterà di metterli meglio a fuoco, ci sentiremo di trarre le definitive conclusioni. Il materiale ad oggi proposto fa ben sperare.
7.0