[RELEASE] REVERIE: la ribalta dello screamo emiliano-romagnolo

Il 22 aprile 2022 uscirà su tutte le piattaforme digitali e in formato vinile, Everything repeats itself forever, il debutto della band proveniente da Bologna e Cesena, Reverie. Il lavoro sarà pubblicato dalla Drown Within Records (ITA), Fresh Outbreak (ITA) e dalla Zegema Beach Records (CAN). Il sound dei Nostri è orientato su uno screamo oscuro che richiama principalmente la scena americana e band come Loma Prieta, Frail Body, State Faults etc. La band si è formata nel 2019 da componenti provenienti da diverse realtà locali come Hannya, Glances, Noyè, Big Cream e Daphne. L’intenzione è stata fin da subito quella di scrivere un disco da presentare in sede live, ma causa pandemia la band non è riuscita ad entrare in studio prima della fine del 2020; ora tutto è pronto ed Everything repeats itself forever, di cui vi abbiamo parlato in anteprima nello speciale SCREAMATURE #11, vedrà finalmente la luce.

Le parole della band a riguardo:

“Everything repeats itself forever parla di rapporti viscerali con se stessi e con altre persone, di mettersi a nudo finché non ci si scontra con le rispettive ansie, fragilità e parti più nascoste della propria persona… la cosiddetta “oscurità” interiore.

Questo album è stato scritto in un periodo di forte introspezione e rivalutazione personale, un periodo in cui “l’oscurità” sembrava prevalere non solo su noi stessi ma anche sulle persone vicine in modo egoistico ed imprescindibile. Trascrivere questi pensieri e racchiuderli in un album ci ha aiutato però ad esorcizzarli e ad imparare in maniera propositiva da essi.

Il collage nella copertina è stato realizzato dal nostro amico Matteo Veggetti “SpitnPaper” e raffigura una coppia di tossicodipendenti di New York negli anni 60 in cerca di conforto reciproco durante un overdose. Abbiamo fin da subito percepito una forte analogia con le tematiche affrontate nel disco, non solo per quanto riguarda i rapporti tossici ma anche la dipendenza dai pensieri disfattisti che il nostro cervello produce in modo quasi morboso e ritualistico.”