La londinese Third I Rex si è resa protagonista di molte interessanti release nell’ambito underground, denotando una particolare attenzione nei confronti del nostro bel paese. Abbiamo così contattato Roberto Mura, mente e braccio dell’etichetta inglese, per scambiare quattro chiacchiere, tra interessi personali, attualità e qualche curiosità sulla sua etichetta.
Ciao Roberto e benvenuto su GOTR. Partiamo subito parlando un po’ di Third I Rex, ti va di parlarci di genesi e vita dell’etichetta?
Ciao! Grazie infinite per avermi ospite di GOTR! È un grandissimo piacere poter essere intervistato sul vostro portale! Third I Rex è nata nella primavera del 2015 a seguito di un’esperienza di svariati mesi con Withered Hands Podcast, una radio online inglese con la quale mi son dedicato a varie interviste, registrazioni live e show. Durante quel periodo ebbi la possibilità di conoscere numerosissime realtà inglesi e straniere nell’ambito del metal estremo. Sia per ricerca personale che per lavoro ebbi la fortuna di scambiare due chiacchiere con artisti abbastanza conosciuti nell’ambiente e mi resi conto che per le piccole realtà “locali” era sempre più difficile riuscire a promuovere la propria musica. Spesso, labels più o meno conosciute si rifanno sulla schiena dei vari artisti indipendenti con contratti, richieste di denaro, scarsa promozione, che vanno a danneggiare le band più che aiutarle. I fest più grossi son quasi sempre mandati avanti dalla solita mafia di major e magazines ed alla fine del tutto ciò che il pubblico riesce a seguire son i soliti nomi che, in tantissimi casi, vanno avanti proprio per il nome più che per la qualità della musica suonata. In una situazione in cui il vinile è “cool” mentre il CD è “lame”, in cui tantissimi ragazzi comprano files in formato digitale piuttosto che un prodotto stampato, ho voluto supportare le band che apprezzo, con delle stampe in CD che fossero valide e potessero, per quanto possibile, aiutare i musicisti a farsi conoscere. In questo modo ho iniziato a contattare gruppi che già conoscevo per offrirmi di stampare i loro album su CD. Indipendentemente dal fatto che potessero già esser stati stampati, andati sold out, o disponibili in formati differenti, mi son semplicemente offerto di dare una stampa degna a tanti EP e LP che avevo apprezzato in precedenza. Considerata la mia personale esperienza tramite svariate band e le mie precedenti labels, quando ancora vivevo in Italia ormai oltre otto anni fa, ho cercato di trovare e sviluppare un’idea che potesse andare incontro agli artisti piuttosto che cercare di guadagnare spiccioli sulle loro spalle.
Ad occhio attento si nota la presenza di molte band sarde nel roster (ad esempio Simulacro, Abisso, VIII). Parlaci un po’ dell’evidente legame tra Third I Rex e Sardegna.
Un po’ per caso ed un po’ perché conoscevo gli artisti dei vari progetti, son stato contattato dai ragazzi con la proposta di stampare i loro lavori. Come altrettante realtà isolane, si erano trovati in un momento di sconforto e poca fiducia nei confronti di altre labels più grosse. Credo che i ragazzi delle band che hai citato cercassero semplicemente qualcuno che conoscesse il progetto ed avesse fiducia nei loro dischi. Tantissime volte come musicisti appartenenti a scene minuscole su scala mondiale, non servono grandi contratti o attenzioni. Ci accontentiamo di avere qualcuno che, con rispetto, creda nella nostra proposta e che ci aiuti. Questo è un discorso che molte labels han forse dimenticato, mettendo davanti alle band profitti che non ci saranno, cercando di spremere i musicisti sino all’ultima goccia di sudore e sangue.
Per quanto riguarda il mio passato, son nato e cresciuto in Sardegna e con orgoglio posso dire che alcuni dei progetti iniziati in quella terra son ben conosciuti a livello mondiale. Tuttavia non credo nella fortuna e gloria del suonare metal estremo. Credo che tra artisti isolani, sempre i soliti da oltre quindici anni, ci si conosca tutti e ci sia una genuina stima reciproca. Ogni volta che capita di tornare in patria vado a farmi due birre alla serata del gruppo locale ed a vedere le vecchie facce. È una scena a cui appartengo e nella quale son cresciuto. Credo sia normale e dovuto, nei confronti dei vari progetti che ammiro nella mia terra, cercare di dare il massimo per far sì che il loro lavoro vada riconosciuto ed apprezzato quanto più possibile. Questo discorso poi non si ferma alla mia regione, è bensì un discorso che ritengo valido per tutti i ragazzi che suonano metal estremo in Italia. Con alcuni ci si conosce dai tempi in cui il tape trading andava più che la masterizzazione in CDR.
Nome molto importante sono i Sonance, ormai ampiamente riconosciuti come uno dei nomi di punta dell’underground post inglese. Com’è iniziata la vostra collaborazione?
Sempre tramite la podcast, ebbi il piacere di intervistare i ragazzi poco prima che il loro secondo full fosse stampato. Mi innamorai della loro musica e dell’incredibile presenza scenica. Quando la label iniziò a lavorare mi misi in contatto con loro. Timidamente chiesi se potessero essere interessati a stampare i loro lavori su CD ed accettarono. Nonostante siano conosciuti ed ammirati a livello mondiale nell’underground post, son dei ragazzi incredibilmente alla mano! Davvero persone in gamba che meritano assoluto rispetto! A seguire, quest’anno, diedi alle stampe i brani dei nuovi EP in una “raccolta”. Venni poi contattato da uno dei ragazzi per dare una mano al loro nuovo cantante e, alcuni giorni fa, è uscito il disco del secondo progetto del nuovo cantante della band, i Kalloused. Anche in questo caso, come in Sardegna, le persone che son nella scena inglese son sempre le stesse e ci si conosce un po’ tutti. Di fatto, Les di Kalloused è l’ex cantante di un altro gruppo inglese incredibile, i Grey Widow. Fu una grande sorpresa quando, durante una telefonata con lui, ci rendemmo conto di aver già parlato in passato durante un concerto, in un’intervista e di esserci conosciuti di persona quasi due anni prima.
Cosa dev’essere indispensabile in una band per poter collaborare con voi?
Devono avere un qualcosa che mi colpisca a livello musicale. Tantissimi generi son stati usati ed abusati. Per questo motivo è difficile riuscire a fare un qualcosa di originale o di abbastanza bello per andare oltre l’originalità in un genere specifico. Alla fine dei conti, come tanti metallari, compriamo dischi non per l’originalità ma perché un riff ci prende, una parte di batteria ci fa muovere la testa, un urlo o parte di una strofa ci rimangono in testa. Nel momento in cui una band riesce a creare un qualcosa di emotivamente unico, è allora in grado di vincere la mia attenzione.
Quali tra le band del roster ti hanno dato maggiori soddisfazioni fino ad ora?
Sinceramente tutte. Non guardo a chi vende più copie o a chi riceve più recensioni. Nel momento in cui stampo il CD, son ultra contento di aver aiutato la band. Per farti alcuni esempi, al momento, lavoro con band un po’ da tutto il mondo. È già una soddisfazione quando i gruppi, a livello mondiale, parlano con te e vedono che sei una persona di cui si possono fidare. È una soddisfazione quando i gruppi che hai stampato arrivano dall’America per un tour europeo. È una soddisfazione quando tiri fuori un gruppo in prima stampa e quello stesso album verrà poi ristampato da una major. È una soddisfazione quando un gruppo che ammiri e ami ti dice “si, vogliamo stampare e lavorare con te”. È una soddisfazione quando un gruppo di amici tira fuori uno degli album più interessanti che tu possa aver sentito negli ultimi dieci anni e ti chiede di stamparlo. In quel momento sai benissimo che potrebbero puntare e meriterebbero il supporto di una major ma loro ti danno fiducia. È una soddisfazione quando un gruppo è composto da musicisti che si occupano di video, grafica ed altro e son tra i più grandi talenti artistici del loro paese. È una soddisfazione quando stampi gruppi di fama mondiale.
Ogni disco ha una sua storia ed un suo perché. Credo di aver avuto tantissima fortuna nel trovare persone che tramite Third I Rex potessero cercare un modo di esprimere la loro arte.
Passiamo adesso invece a te. Vivi stabilmente a Londra ormai da tempo, sembra scontato chiederlo ma cosa offre l’Inghilterra a differenza dell’Italia?
Si, ormai otto anni e sembra ieri il giorno in cui son arrivato qui.
Nessuna persona sana di mente ama Londra. Londra la ami e la detesti allo stesso tempo. È caotica, sempre in movimento, è difficilissimo fare amicizie, inserirti in un giro di persone che rimarrà nella tua vita per più di cinque anni, il mangiare – rispetto all’Italia – fa schifo, è carissima come costo della vita, è sporca, rumorosa, certe volte pericolosa…
Tuttavia, a Londra puoi essere “MrNobody” e, se hai la voglia di fare ed hai un’idea che vale, potrai arrivare dove vuoi. Parlo di Londra perché purtroppo il resto dell’Inghilterra sta ormai crollando a livello economico. Il lavoro non manca, semplicemente inizia a scarseggiare. La qualità dei servizi nel terziario è talmente oltre la media italiana che non puoi non esserne affascinato. Sì, la gente fa schifo, manca il sole, il mare, la buona cucina… ma in fin dei conti, vivi a due ore di volo da casa (meno di quanto ci metterei a fare dal nord al sud della Sardegna in macchina) e puoi farti una vita tua.
Non so che cosa arrivi in Italia per quanto riguarda la recente situazione sociopolitica inglese. Tuttavia, nonostante il periodo poco chiaro e difficile, rimane sempre un’alternativa migliore rispetto al vivere in Italia. Il “bel paese” che all’estero, non solo in UK, viene visto come un paese di buffoni. Questo purtroppo danneggia il pensiero che gli stranieri hanno degli italiani. Tuttavia, conoscendo per lavoro tantissimi italiani, la maggior parte di ragazzi che arrivano qui son dei grandissimi lavoratori che si spaccano la schiena. L’unica differenza è che qui vengono pagati mentre in Italia farebbero la fame.
Da un certo punto di vista non posso non pensare al binomio Mura/Third I Rex e confrontarlo con le dovute proporzioni a Bernocchi/Rarenoise. Tu che ne pensi al riguardo?
Questo è un grandissimo complimento! Sarebbe bello riuscire in metà di ciò che Bernocchi e Rarenoise son riusciti a fare sino ad oggi!
Come vedi attualmente la scena musicale odierna?
La vedo incredibilmente vasta e ricca di talenti. In qualunque genere e sottogenere, puoi trovare numerosissimi progetti che han qualcosa di incredibile o che, da lì a poco, potrebbero diventare la band che cambierà la storia di un genere. Purtroppo è difficilissimo poter riuscire a seguire tutto ciò che esce giorno per giorno. Penso che, come in tutti i casi, più collaborazione tra le varie labels, promoters, band, venues, potrebbe aiutare ed arricchire qualunque scena. Ciò nonostante, la competitività rende tutto difficile. Come conseguenza: un musicista medio non supporta altri gruppi underground, perché dovrà spendere i soldi con cui potrebbe comprare un album di qualche altro musicista come lui per registrare il proprio album. Questo, con un minimo di “fortuna”, verrà stampato da un’etichetta che supporterà il gruppo con l’idea unica di far soldi, per pagare un promoter che dovrà pagare i propri debiti, per far suonare un gruppo sul palco il quale, a livello di underground, non potrà usare i soldi guadagnati dal proprio show perché dovrà poi usarli per registrare un album che nessun musicista medio come lui comprerà. Mi sembra che rifletta abbastanza bene il modo in cui le cose funzionano e continuano a funzionare, no?
Ti propongo adesso delle brevi riflessioni su degli “ossimori”: primo, disco fisico contro download digitale.
Tutti sapevano che la tecnologia avrebbe portato a questo. Il disco fisico è ormai per collezionisti, vien fatto pagare troppo e l’avarizia delle labels ha fatto sì che il mercato del disco morisse. Il vinile è solo una mania che andrà scemando come è già successo in passato.
Band in studio e band dal vivo.
Se lo studio è forzato dalla distanza, impegni, situazioni varie o scelte stilistiche, va ammirato e assolutamente apprezzato. Se no l’aspetto live completa la band!
Sperimentazione assidua contro il ritorno all’oldschool.
Si può vivere nell’old school, apprezzando la sperimentazione. Tornare old school oggi come oggi è una nuova maniera di sperimentare e non puoi sperimentare verso nuove soluzioni senza conoscere prima l’old school. Le due cose si completano a vicenda.
Sei una persona decisamente impegnata e oltre alla Third I Rex sei attivo dietro numerosi progetti. Come procede in merito? Novità nel prossimo futuro?
La novità più recente è che abbiamo completato il nuovo disco di Aphonic Threnody, il progetto in studio a livello planetario che in quest’occasione ha visto la partecipazione di artisti che fan parte di nomi importanti della scena funeral doom mondiale. Abbiamo registrato tra quattro continenti e con musicisti incredibili. Ci son stati dei cambi di line-up notevoli rispetto all’ultimo full When Death Comes. Stiamo cercando una label per stampare l’album (ride, NdR). Non mi piace stampare i miei dischi e quindi abbiamo mandato il promo ad un bel po’ di etichette e stiamo aspettando delle risposte. Abbiamo anche ripreso in mano il discorso URNA ed al momento qualcosa si sta muovendo. Purtroppo, in questo caso, le demo non son mai state completate e le registrazioni ultimate. Per problemi di vita e lavoro, MZ si è dovuto allontanare dal progetto perché non riusciva a portarlo avanti. Ho contattato alcuni amici e ci stiamo muovendo per completare il tutto. Non so ancora quando i brani saranno pronti ma sarà un “ritorno” al sound black dei Locus Mortis sotto certi aspetti. È davvero difficile, al momento, dire cosa salterà fuori.
Per quanto riguarda Dea Marica, penso che prima o poi registreremo il nostro terzo lavoro. Non so quando o come, ma sicuramente sarà un qualcosa che andrà fatto al più presto.
Siamo giunti alla fine Roberto, grazie del tuo tempo e della tua disponibilità. Concludi pure come preferisci.
Ancora una volta, grazie a te/voi per lo spazio ed il tempo concessomi!
Grazie per il supporto alla label e per la possibilità che mi avete concesso per parlare di ciò che sto cercando di fare e delle mie idee!
Spero che ci sarà la possibilità di collaborare con GOTR più attivamente nel prossimo futuro!