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Esordio dei francesi Salo con un LP dal titolo provocatorio ed ironico, From Melmac With Hate (citazione di un celebre episodio della saga di James Bond e della serie tv di Alf) ed una produzione impressionante a livello di sound e tecnica, tant’è che sembra quasi riduttivo definire l’album semplicemente come garage.
Le influenze sono infatti molteplici e vanno dal metal alternativo stile Primus e Voivod (ascoltare a proposito “Bring Back Medieval Plague”) per poi approdare a sonorità quasi new wave come nel caso della splendida “Tasmania Tigerc”; è insomma il classico album della maturità, dove all’improvviso spunta la folle “Guillotine” che sembra quasi un omaggio all’irrazionale sound dei Mr. Bungle suonata ovviamente con stile e tecnica mai pedante e puntuale nel marcare variazione di suono e ritmo. Certo non mancano omaggi al punk più viscerale e al noise graffiante (come nel caso di “Algeria”, il cui video cita Psycho di Hitchcock) ma nel complesso lo spirito del capolavoro c’è, così come c’è la convinzione che questa band transalpina non debba assolutamente passare inosservata. Per i più esigenti sarà interessante anche lanciarsi nell’ascolto analitico delle varie componenti musicali nelle quali emergono il basso imponente, la batteria imprevedibile e chitarra dall’arpeggio naturale.
Concludiamo la recensione citando anche i pezzi “Jay” (occhio all’effetto tremolo con la chitarra potenziata al massimo) e “Speed Missile”, tra i più energici dell’album, senza dimenticare “Fakir” dalla corrotta melodia in grado di insinuarsi nei timpani con un effetto onda che lascia piacevolmente sconvolti.
(Bigout Records, 2022)
1.Guillotine2.Fuel Injected Suicide Machine3.Algeria4.Jay5.Bring Back Medieval Plague6.Tasmanian Tiger (For Nikita)7.Dick Hunter8.Fakir9.Speed Missile10.Knee Ko11. Raptors Cult