Il progetto sperimentale Seims torna con un nuovo album dal titolo Four. Prodotto per l’etichetta Bird’s Robe Records, l’opera mette in primo piano tutta la tecnica e il percorso ipnotico che la band ha intrapreso in questi anni, per creare un viaggio interiore e struggente. Questo collettivo formidabile nasce a Sydney da un’idea del polistrumentista Simeon Bartholomew, che con lo studio sfrenato di synth e elettronica arricchisce il sound di una qualità esplorativa, spaziando il cammino in diversi generi, fino ad esordire con due dischi, 3.1 e 3+3.1, che seguono un’attitudine più energica, verso il punk ruvido. In questo nuovo disco invece troviamo degli arrangiamenti precisi, su tematiche post rock a tratti electro prog, che creano un collegamento importante tra i mondi sospesi e la cultura enorme del musicista. Insieme a lui la ritmica di spessore si unisce agli strumenti sognanti, come il violino e il violoncello. Il risultato, inizialmente studiato come racconto solista e poi diventato un concept, si ispira all’indicatore di personalità Myers-Briggs, che comunica i vari comportamenti della mente, in un contesto affascinante e di grande prospettiva.
“The Mountain’s Lullaby” apre l’album con un piano dolce e malinconico, che al rilento avvolge una vibrazione surreale sopra un violino teatrale, e si collega alla seguente “The Pursuit of Intermediate Happiness”. Il brano, complesso e irregolare, agita i suoi pensieri su una batteria math-rock e un arpeggio di chitarra sensibile. La traccia infine si chiude con una cavalcata medievale, in chiave acustica. Invece sulle note spaziali di “A Showdown Without a Victim” si inizia a fare sul serio, portando le sonorità a qualcosa di macchinoso e aggressivo, i riff energici di basso e chitarra si incastrano all’elettronica vintage stile 65DaysofStatic, lasciando un’emozione unica. “Shouting at a Brick Wall” trasmette una sinfonia perduta da brividi lungo la schiena; dopo un breve silenzio iniziale, la chitarra feroce si lancia nel vortice sordo della batteria punk rock e del sintetizzatore caotico, chiudendo il brano sulla tromba suggestiva. Le armonie cosmiche poi tornano con un tiro misterioso sulle melodie astrali di “Stranded.Isolated”: una composizione che viene da una galassia lontana, con distorsioni che potrebbero orchestrare un viaggio interstellare, per una destinazione ignota.
“Elegance Over Confidence” invece è un classico brano post rock, con un insieme di sonorità fresche e martellanti; la tecnica mistica della batteria sul bridge è la marcia in più di quest’opera. In “Biting Tongues” notiamo il grande gusto sonoro di Simeon, che inserisce una linea vocale preziosa, sposandosi alla perfezione con l’assolo delirante della chitarra. Verso la fine poi ci chiudiamo nella desolazione di “Nuance Lost in Translation” e il tappeto di violini sussurrati, per passare subito dopo alla breve suite delicata di “Understatement”. L’album infine si chiude con “The Mountain’s Scream”, il brano migliore in assoluto. Il pettine magnetico delle chitarre si unisce ai cori angelici delle voci e al caos infernale del sottofondo, chiudendo a dovere il disco.
Gli australiani Seims creano un paradiso nascosto immerso in sonorità nuove e intriganti. Four è album maturo che non vede l’ora di esprimersi al massimo del suo potenziale in sede live, un disco importante e ben strutturato.
(Bird’s Robe Records, 2021)
1. The Mountain’s Lullaby
2. The Pursuit of Intermediate Happiness
3. A Showdown Without a Victim
4. Shouting at a Brick Wall
5. Stranded.Isolated
6. Elegance Over Confidence
7. Biting Tongues
8. Nuance Lost in Translation
9. Understatement
10. The Mountain’s Scream
7.0