
Il trio australiano SEIMS apre in maniera incandescente e geniale il quinto capitolo in studio dal titolo V per la label storica Bird’s Robe. Quello dei Nostri è un progetto meraviglioso dalle forti influenze sperimentali nato a Sydney; nel loro cammino presentano un incredibile viaggio esplorativo composto da quattro album di spessore con una forte attitudine sonora. Anche in questo nuovo lavoro le idee rimangono intatte e si approfondiscono temi più complessi e di nicchia, lasciando come sempre libero sfogo alla sperimentazione e agli arrangiamenti stupendi in chiave post-rock a tinte jazz. Il risultato premia le aspettative con una crescita esponenziale del sound e un’ottima realtà sulla scena underground attuale, infine vede la collaborazione di alcuni ospiti illustri come il batterista dei Plini, Chris Allison, e il chitarrista Mark Owen dei We Lost the Sea.
L’album inizia con un breve e leggero intermezzo in “Double Standards” con una chitarra sensibile che dà il via al gioco virtuoso di una ritmica sbarazzina, collegandosi alla seguente “Chaos Within a Construct”. Il brano accende subito fantasie lunari e complesse toccando un tiro math rock in stile And So I Watch You From Afar, con una base fantascentifica di difficile ascolto; i Nostri poi aggiungono violini sinfonici sulla parte centrale per rallentare le vibrazioni, prima di mostrare i muscoli nel resto della traccia, con una qualità superiore. “Forever the Optimist” cavalca un orizzonte stravagante su uno stile quasi pop ed esplora uno dei momenti più forti e di spicco di questo disco, con una forte immaginazione visiva e un sound che pian piano riprende la strada del post-rock su un tappeto di melodie sognanti e una linea vocale aggiunta sul finale che colora una sensazione psichedelica, un brano senza dubbio eccellente. “Flowing Upstream” invece è un pezzo oscuro che va a rilento sopra un’atmosfera buia e introspettiva; dopo il primo assaggio di batteria il muro dissonante dei sintetizzatori cambia la forma alla canzone in una sorta di doom minaccioso, fino ad esplodere in un finale distorto e macchinoso. Stesso discorso lo affrontiamo su “Preoccupations” e l’insieme di beat spaziali reggono il tempo incredibile in chiave progressive rock, poi la traccia accelera all’improvviso la sua corsa in una lunga durata estenuante ma dall’impatto martellante. Il brano centrale “Abandonment ls Expected” è un piccolo gioiello strumentale con un’esecuzione di chitarra da brividi, che raggiunge una trionfale epopea nel passaggio conclusivo e il monologo infantile recitato dà quel gusto particolare al suo insieme. Le ultime chicche di questo lavoro passano per le frenetiche e deliranti emozioni in “My Memories Retain Nothing”, uno dei brani più strani e criptici del lotto, con un canto corale e vibrante impreziosito da fiati preziosi e il solo di chitarra magnetico. Nella penultima “End’s Tether” si torna a sognare verso lidi cinematografici da pelle d’oca con una sensibilità interiore struggente, per uno dei momenti più soffici e stupendi dell’intera posta che fino all’ultima nota ci attrae in un vero e proprio capolavoro monumentale. La fine arriva con il pianoforte dolce di “A Moment Never Returned” che si lascia andare a toni silenziosi e drammatici, per una conclusione semplice e affascinante.
V è un’opera accattivante dove i SEIMS riescono ad aumentare di gran lunga la propria tenacia musicale, ed esplorano ancora una volta momenti emozionanti e sensibili racchiusi in una narrazione mistica e delicata.
(Bird’s Robe, 2025)
1. Double Standards
2. Chaos Within a Construct
3. Forever the Optimist
4. Flowing Upstream
5. Preoccupations
6. Abandonment ls Expected
7. My Memories Retain Nothing
8. End’s Tether
9. A Moment Never Returned


