I Sens Dep sono un duo oscuro e sperimentale nato in Australia nel 2009 dalle ceneri dei Laura, band post-rock. I due visionari ed eclettici Andrew e Ben Yardley, rispettivamente chitarra e basso, in questo progetto parallelo si cimentano nella distorsione rudimentale e il noise più assoluto principalmente lavorando sui rumori particolari, con sonorità cupe e dormienti. I due musicisti si muovono all’interno del limbo sonoro, utilizzando i vari strumenti a disposizione, per creare una sorta di concept album. Dopo i primi giorni in studio, inseriscono il terzo elemento Caz Gannell che dona ampiezza al sound, soprattutto in fase di live e produzione.
Lush Desolation ha un percorso complesso e matematico. Il disco si apre con “New Dawn”, dove le tematiche rispecchiamo lo shoegaze a tratti surreale e dalle strutture storte. Con “The Gate” si sente tutto il tappeto del rumore sporco di fondo, che caratterizza i ragazzi di Melbourne. Nella title-track si apre la mente per uno studio più approfondito e quasi filosofico. Sono chiari i riferimenti alla carriera di ThisQuietArmy, che sperimenta a pieno regime ogni sua idea. Un brano che rimane marchiato nel tempo è “Server Hum, Deep Sleep” con i suoi colpi di grancassa che dilaniano l’atmosfera, mentre in tracce come “Nebuvital”, la desolazione di una voce unica divide il cuore in piccoli ricordi, portando un po’ di tristezza. Ma è decisamente qualcosa di stupendo e intenso. Con “Will You” ci chiudiamo dentro una stanza di plastica, con le sue pareti di gomma, rimbalziamo come delle schegge impazzite, trascinati dalla ritmica messa in primo piano e le chitarre impazzite, che suonano dei riff disturbanti. In “Come Back for Me” c’è tutto l’ambient e il feedback caotico, che mette spavento al suo ascolto. Chiudiamo con la ballata delicata “Luckless Hunter” dove torna prepotente il passato post rock: qui troviamo molto di Slowdive e Mogwai.
Esperimento da mettere meglio a fuoco, ma dalle qualità indiscusse. Ascoltare questa creazione è come fare un salto nel vuoto, dentro un villaggio fantasma. A tratti ci perdiamo lentamente negli arcobaleni sonori infiniti e complicati, ma nell’insieme è un lavoro ottimo.
(Autoproduzione, 2020)
1. New Dawn
2. The Gate
3. Lush Desolation
4. Server Hum,Deep Sleep
5. Nebuvital
6. Bound
7. To Build A Fire
8. Will You
9. Come Back For Me
10. Drowning Entanglement
11. Luckless Hunter