Finalmente i Septicflesh tornano a far parlare di sé e lo fanno con il magniloquente Titan, nono album in studio (terzo dalla reunion del 2007). Dopo l’ottimo The Great Mass del 2011 i maestri del symphonic death metal avevano l’obbligo di riconfermarsi. La vena compositiva è sempre di altissimo livello e per le parti orchestrali i greci si sono avvalsi come sempre della Filarmonica di Praga, che si fonde perfettamente con le chitarre ed il mostruoso growl del leader Spiros “Seth” Antoniou.
Il percorso che caratterizza questo album è molto complesso ed è incredibile come i Nostri riescano a maneggiare trame così difficili, e di conseguenza può capitare che l’ascoltatore rimanga spiazzato all’ascolto di certi passaggi a causa delle fini orchestrazioni classiche mescolate alle sfuriate più tipiche del death. Tutte le canzoni presenti sono poliedriche e riescono a regalarci momenti epici: “War In Heaven” dà il giusto benvenuto all’ascoltatore, mentre “Burn”, che è il primo singolo, diventerà sicuramente un cavallo di battaglia del combo ellenico in sede live. La parte centrale di quest’ultimo brano sembra riportare alla luminosità degli esordi, impreziosito com’è anche da un assolo molto coinvolgente. La title-track scatena l’anima più cupa della band e riesce a regalare un’atmosfera drammatica, quasi teatrale, alternando parti lente e cadenzate a fulminei blastbeats chirurgici. Altre canzoni degne di nota sono “Prototype” e “Dogma”, la prima per il perfetto matrimonio tra irruenza e misticismo compositivo, la seconda perché ancora una volta ci riporta con un brivido nostalgico alle origini della band.
Per quanto ottimo di per sé, Titan probabilmente non regge appieno il confronto se paragonato a Communion e The Great Mass, in parte per una minore omogeneità, in parte perché certe soluzioni non sono più efficaci come lo erano nel recente passato della band, che ci ha sempre abituato bene e che comunque anche in questo caso ci regala uno dei dischi dell’anno. Due ultime note: nella versione deluxe si trovano cinque bonus track orchestrali dei diversi brani presenti registrate che in realtà accorpano due brani in uno riproducendo di fatto l’intero disco, e infine, se osservate bene la copertina, dove c’è scritto Titan in realtà se aguzzate la vista viene fuori la parola Satan.
7.5
(Season Of Mist, 2014)
01. War In Heaven
02. Burn
03. Order Of Dracul
04. Prototype
05. Dogma
06. Prometheus
07. Titan
08. Confessions Of A Serial Killer
09. Ground Zero
10. The First ImmortalBonus Disc:
01. Dogma Of Prometheus
02. A Prototype In Heaven
03. The First Immortal
04. Order Of A Serial Killer
05. The Burning