Il musicista e compositore Matteo Dossena, insieme al suo fidato compagno di viaggi lunari Franz Cardone, apre un nuovo capitolo affascinante con una nuova opera sotto il nome di Sherpa. Un progetto nato nel 2015 che al suo interno ha subito diverse mutazioni musicali tra psych e il culto del post-rock, raggiungendo il tetto massimo con l’esordio Tanzlinde. In questa nuova e entusiasmante fatica dal titolo Land Of Corals (prodotta dall’etichetta romana Subsound Records), frutto di diversi anni di studio e meditazione, i Nostri completano il duro lavoro in silenzio attraverso la pandemia e altre problematiche personali di formazione. Un risultato malinconico e teatrale si annida nelle vene come un autentico gioiello contemporaneo per narrare il rapporto con la morte e la fine dell’umanità, che in modo sensibile crea un immaginario mosaico naturale del ciclo della vita.
Un suono oscuro e inquietante avvia l’iniziale “Silt” con un pattern electro noise, che a piccoli tratti addolcisce l’atmosfera della chitarra prima di partire con decisione in una struttura più limpida e lineare su una sensazione drammatica che esplode in un ruvido finale distorto. Un brano intenso e morbido con una linea vocale sensuale in perfetto stile Radiohead. Segue il singolo “High Walls” che avvolge il gancio sensazionale della ritmica, distorcendo l’anima in un passaggio spaziale e dissonante del bridge. Una classica traccia shoegaze con un’inventiva ricercata e complessa, che crea quell’equilibrio avvincente. “Priest of Corals” invece è una canzone dormiente che si sposta in una profonda interpretazione calda e ben giostrata. Nei suoi lunghi otto minuti di durata le sonorità doom fanno capolino in una preghiera irreale, fino a scontrarsi con violenza in un liturgico orizzonte crudo e furioso. Il pesante trittico finale si apre con i suoni industrial in “Arousal” e quell’appiglio ipnotico nella scrittura che tende all’elettronica, per passare poi all’epica composizione di “Coward / Pilgrimage to the Sun”. Un massiccio e catastrofico uso di suoni riverberati che dilania l’organismo e inghiotte l’ascoltatore in un luogo infernale, per ritrovare la luce nell’attimo conclusivo magistrale di una stupenda produzione. Chiudiamo con “Path / Mud / Barn” in stile brit pop su un interessante e intelligente timbrica orecchiabile.
Gli Sherpa sono tornati a ruggire cavalcando un tempo desolante e incerto che ci fa ben sperare. Land Of Corals è un lavoro importante che dopo cinque anni di attesa spazza via qualsiasi dubbio, esplorando il vortice mistico e significativo in ogni brano.
(Subsound Records, 2023)
1. Silt
2. High Walls
3. Priest of Corals
4. Arousal
5. Coward / Pilgrimage to the Sun
6. Path / Mud / Barn