Quella di Jessi Nihil è una mente che ha già avuto modo di esprimersi in molti contesti nella scena estrema, sia da solista che come parte di formazioni a più membri, e la sua instancabile produttività torna nuovamente in gioco con questa one-man band, Somnolent, con cui ha già pubblicato diversi lavori, ultimo dei quali questo The Infernal Expanse. La pubblicazione è stata curata da Sentient Ruin Laboratories nei formati vinile e cassetta e da Cyclic Law in CD. Il risultato appare proprio come un connubio tra le caratteristiche sonore delle uscite solitamente curate dalle due etichette: da una parte le influenze di un metal estremo e la rabbia corrosiva donata anche dai momenti noise, dall’altra il dark ambient e le sue sensazioni sospese ed eteree, che sono sempre state il fulcro del progetto. Nelle quattro parti in cui si divide l’ascolto gli scenari creati in passato vengono ampliati, trasportando in un’atmosfera densa e irrespirabile, che parte sì dal sogno, ma lo rende un incubo, sfociando in un risultato malsano e tormentato che difficilmente si riesce a etichettare con un singolo genere, visti quanti accenni ci sono nella musica.
L’ingresso nell’universo del disco è graduale, ma già dal primo pezzo si sentono le due facce della stessa medaglia che lo compongono. La partenza è ambient, con layer di sintetizzatori che si sovrappongono dando vita a trame per niente rassicuranti, con le parti vocali di MA (Abstracter, Atrament) che immergono ancora più nell’oscurità. Non un cantato tipico il suo, bensì urla soffuse e sussurri che trovano uno spazio nelle composizioni praticamente come strumento aggiuntivo, dando più corpo alla sregolatezza della musica. Una volta entrati in sintonia con queste fondamenta, entra in gioco un altro elemento cruciale, le folgorazioni affini al metal più sferzante e caotico, con un blast beat ossessivo che fa breccia nella composizione. “II” genera un’atmosfera ancora più tenebrosa con i lunghi accordi di chitarra in stile drone, il lavoro vocale angusto e disturbante e la continua stratificazione imponente dei sintetizzatori. The Infernal Expanse è la colonna sonora di un viaggio in un abisso dall’oscurità indescrivibile che più si approfondisce e più si dimostra sconfinato. Inizia con soli synth, a cui si aggiungono man mano batteria e chitarra, portando alla granitica “III” senza che il livello di inquietudine cessi di crescere. Passano i minuti e le componenti dell’album mostrano sempre più influenze e peculiarità: ci si trova in una congiunzione tra spunti che arrivano da ogni direzione, per un risultato finale che difficilmente si può descrivere con un singolo genere. Non mancano nemmeno delle incursioni ritmiche che rimandano all’elettronica, che prendono il sopravvento in alcuni frangenti di “IV” e si uniscono all’atmosfera cupa del lavoro senza intaccarne l’efficacia.
In conclusione, The Infernal Expanse è un lavoro ben riuscito che può vantare di una resa che ascolto dopo ascolto continua a far immergere nelle composizioni. Colonna sonora di un horror, di un futuro distopico o di riflessioni grigie e lugubri come la musica, a seconda dell’interpretazione personale che si danno ai quattro pezzi, il nuovo lavoro di Somnolent è un cataclisma sonoro ben riuscito, in cui tra sintetizzatori, percussioni e strumenti a corda si perde l’orientamento e si rimane silenti in contemplazione.
(Sentient Ruin Laboratories, Cyclic Law, 2021)
1. I
2. II
3. III
4. IV