Sin dai primissimi secondi ci possiamo rendere conto che la seconda fatica discografica dei Somnuri è senza ombra di dubbio un lavoro di grande pregio e di grande impatto. Il disco apre senza mezze misure con un fade-in di batteria nevrastenica su cui si innesta il primo riff che è una vera e propria sberla in pieno volto, a chiudere il cerchio delle presentazioni poco dopo si inserisce la voce che polverizza definitivamente ogni cosa nel raggio di chilometri. Nefariuos Waves è uno di quei lavori che si fanno adorare sin da subito, incrementando esponenzialmente il godimento ascolto dopo ascolto. Lo stile che ci avevano proposto nel primo disco qua si fa più maturo e consolidato; dove prima ci potevano essere residui superflui, ora siamo di fronte ad una cattedrale che sfiora la perfezione. Nessuna idea, nessuna frase musicale risulta reiterativa o gravosa, risultando invece una continua esplosione di energia, sempre rinnovata e fresca.
A rendere questa ricetta davvero perfetta i Somnuri hanno messo in campo due ingredienti indispensabili alla realizzazione di un buon disco. Da un lato ci troviamo di fronte ad una ricerca del suono che rasenta la perfezione; Nefarious Waves è un mondo in cui la titanicità del suono non ne sopprime mai la comprensibilità con una tessitura sonora enorme e devastante in cui ogni nota è chiara all’orecchio dell’ascoltatore. Dall’altro lato c’è un connubio perfetto tra tecnica esecutiva e creatività viscerale; il trio newyorkese dimostra una padronanza tecnica su tutti i fronti decisamente qualche spanna sopra la media, riuscendo al tempo stesso ad essere una bottega metallurgica di riff volutamente ignoranti e incisivi che arrivano dritti in pancia come una scarica di scream/growl ad un placido pulito in un batter d’occhio, senza tralasciare infinite sfumature timbriche che sanno esaltare con chirurgica precisione ogni momento emotivo del disco.
Nefariuos Waves è un disco che racchiude in sé bellezza, potenza distruttiva e delicatezza, riff triviali e finezze compositive con un equilibrio che ha dell’incredibile. Un disco che lascia una sensazione di godimento profondo nei suoi quaranta minuti di terremoto emotivo, in cui passiamo dalla rabbia più atavica e gretta di “Tooth and Nail” alla desolazione malinconica grigia e disperata di “In the Gray”. Nelle sezioni in cui la tessitura sonora si fa più densa vien voglia di strapparsi i vestiti di dosso, di urlare di un grido liberatorio bagnato di lacrime disperate. I passaggi dove invece la pressione sonora si assottiglia non risultano essere semplici riempitivi preludianti alla devastazione in arrivo, ma sono la trasposizione di quella quiete elettrica che si avverte prima di una tempesta quando l’aria è ferma e pesante, i suoni si fanno ovattati e lontani e ovunque si insinua la consapevolezza di ciò che sta pe arrivare.
Per concludere, il lavoro dei Somnuri è un disco che vale assolutamente la pena di essere ascoltato più e più volte per poterne cogliere tutti i dettagli che compongono un’opera di grandissimo valore e di rara bellezza.
(Blues Funeral Recordings, 2021)
1. Tired to Stone
2. Tooth & Nails
3. Desire Lines
4. Beyond Your Last Breath
5. Watch the Lights Go Out
6. In the Grey
7. Nefarious Wave