I portoghesi Son of Cain si sono contraddistinti per un sound in grado di miscelare generi e stili apparentemente antitetici, con un risultato simile ai Corrosion of Conformity con l’aggiunta di un timbro vocale fortemente ispirato a Glenn Danzig. Certo, l’originalità non è il loro forte, dato il ricorso in extremis a riff palesemente sabbathiani, anche se sarebbe un errore considerare questo nuovo Closer to the Edge del tutto banale, grazia a brani come “Born to Fall” e “Outro”.
Insomma, l’album è molto di più di un semplice esercizio di stile posticcio, e brani quali “Beyond” e “Like Stone”, probabilmente il più pesante di tutto l’album, lo confermano ampiamente, mentre “Old Man” è carico di un’atmosfera straniante, a tratti mistica, e “Reach the ende” si permette addirittura un passaggio verso il punk.
Possiamo quindi dire che Closer to the Edge, con la sua splendida cover da fumetto, merita l’ascolto e la sufficenza piena con una strizzatina d’occhio. Il combo lusitano oltre al talento e alla professionalità – la produzione in effetti è impressionante – dimostra di possedere una notevole umiltà. Speriamo quindi che il prossimo album dei Son of Cain sia anche quello della maturità, che si lascerà alle spalle buona parte di quel citazionismo che anche se divertente potrebbe alla lunga rischiare di diventare un limite.
(Ragingplanet / Half Beast Records, 2018)
1.Hit The Road
2.Born To Fall
3.Beyhond
4.Like Stone
5.The Old Man
6.Sleep Tight (Reach The End)
7.Dead Corner Bastard
8.Human Prey
9.Boiled Up
10.Outro