Appena ho finito per la prima volta di ascoltare questo disco ammetto di essere andato subito a farmi una doccia bollente, non per dimenticare ciò che avevo appena ascoltato, anzi; il fatto è che dalle casse dello stereo è uscita talmente tanto gelo che pensavo di essere a rischio ipotermia.
Dopo l’ottimo Elder Giants i tedeschi Sun Worship tornano con un nuovo disco, composto da quattro tracce per quasi quaranta minuti di puro black metal trascendentale. Questa volta il protagonista è il cosmo.
Pale Dawn è un disco di forte impatto, capace di trascinare l’ascoltatore lungo tutta la sua durata senza mai annoiare. La band riesce a mescolare la ferocia del black metal old school con toni melodrammatici, dando un’impronta molto personale al tutto. Si respira un’atmosfera molto forte, creata dall’unione dei singoli strumenti e della voce, la quale viene proposta tramite due varianti a seconda dei momenti. Si può sentire una linea vocale nasale (richiamante vagamente Dagon degli Inquisition) che si lega perfettamente con i ritmi creati dando una sensazione di ferocia fuori dal comune, o uno scream tagliente che fa raggelare il sangue. Le chitarre creano riff di grande impatto e varietà, la batteria è composta e suonata pressoché perfettamente. La produzione rende il disco ancor più oscuro e glaciale. Oltre alle influenze di stampo black metal old school (Mayhem su tutti) si possono udire anche dei riferimenti alla Berlin School, soprattutto per certi ritmi creati dal trio tedesco.
In sostanza Pale Dawn è un disco da non farsi scappare: ogni cosa sembra esser stata studiata alla perfezione. Il secondo capitolo dei Sun Worship non deluderà affatto gli amanti del genere, capace com’è di proporre qualcosa di personale ma con molti rimandi alla vecchia scuola, e in alcuni casi anche alla nuova scuola atmospheric black metal. È doveroso dunque continuare a lodare il sole e seguirne il suo culto.
(Golden Antenna Records, 2016)
1. Pale Dawn
2. Lichtenberg Figures
3. Naiad
4. Perihelion