L’Argonauta Records rilascia il debutto degli inglesi Surya, autori di un post metal/post rock strumentale che si muove nelle torbide acque già navigate da gente come Red Sparow, Year Of No lIght e Pelican. L’album, dall’umore grigio e ombroso, punta sugli ormai classici saliscendi di questo genere, cercando di tessere, giro dopo giro, brano dopo brano, una sottile tela di ragnatela, una struttura nella quale intrappolare l’ascoltatore. I brani, a tratti pungenti, cristallini e arroganti riescono a scorrere senza noia (“Prometheus”) ed in alcuni casi regalano momenti di pregevole fattura (“Resurrection Of Care”) che lasciano ben sperare per un futuro ancora migliore.
Per navigare nelle acque del post metal, di questi tempi, serve coraggio; il rischio di annoiare oppure di non lasciare il segno è molto alto. Fortunatamente non è il caso dei Surya, che si fanno notare soprattutto nei momenti arroganti e pesanti. Ci segniamo il loro nome e li aspettiamo alla prossima prova per vedere se, dopo aver imboccato, come tanti, certe acque scure e profonde, sapranno assestarsi sulle loro coordinate personali e fare un bel salto di qualità.
(Argonauta Records 2016)
1. Dark Clouds Gathering
2. Aghora
3. Prometheus
4. Dark Light
5. Apocalypse A.D.
6. Resurrection of Care