Statement on Death è il titolo del nuovo album dei Syberia, il quarto pubblicato in dieci anni, e un altro tassello importante della loro crescita, la quale sta avvenendo con un’evidente continuità tra i lavori pubblicati. La band è sempre stata fedele ad un post-rock strumentale dai numerosi intrecci, di cui ogni progresso in carriera ne è stato un’interpretazione diversa. Con Seeds of Change, uscito nel 2019, gli spagnoli avevano implementato sonorità più rocciose, al limite del post-metal, e in questa sede la medesima compattezza avrà modo di manifestarsi.
Questo disco è uno dei tanti la cui genesi è avvenuta nei primi mesi di pandemia, prima da remoto e poi finalmente suonando assieme, e prosegue il percorso del tutto personale del gruppo, i cui lavori sono tutti storie a sé. Le atmosfere inizialmente, con l’opener “Stolen Childhood”, mostrano molti sentori sognanti tipici del post-rock, ma col proseguire dell’ascolto non nasconderanno attimi più riflessivi e cupi, viste anche le tematiche delicate trattate. Infatti, pur non potendo confidare in dei testi a esprimere al meglio quanto voluto, i cinque brani sono ispirati dalle tristi discriminazioni negli Stati Uniti contro individui di colore, con ogni canzone che è dedicata a un caso specifico. Tuttavia, nonostante gli argomenti spinosi la musica non regala soltanto malinconia, come detto mette fin da subito in primo piano anche la controparte onirica e speranzosa, alternando e unendo queste due visioni in un ascolto dalle molteplici sfaccettature. Tra luci e ombre l’ascolto si evolve proponendo un post-rock che non si discosta particolarmente dagli stilemi classici del genere, aprendosi talvolta a influenze post-metal più massicce, ma mai cambiando radicalmente rotta. Si fa apprezzare come, nonostante gli evidenti rimandi a nomi conosciuti del genere quali sleepmakeswaves e Caspian, gli spagnoli riescano comunque a rendere l’ascolto particolarmente lineare e mutevole nelle sue atmosfere. Questo è merito di un lavoro melodico che rimane impresso e della buona gestione degli stacchi tra attimi più movimentati e altri di stasi, a mettere ben in chiaro i passi in avanti dei Nostri dal punto di vista compositivo. Statement on Death scorre fluidamente, senza picchi particolari ma anche privo di ricadute, tra drammaticità e speranza.
Arrivati al loro quarto album, e secondo uscito tramite un pezzo grosso quale Metal Blade Records, i Syberia sono ormai una formazione stabile nella scena post-rock spagnola e il loro livello non è intenzionato a scendere, da quel che si può sentire. Questo nuovo capitolo della loro carriera non rivoluzionerà il genere, ma mostra una band in continua evoluzione, la cui proposta può vantare atmosfere multiformi che catturano facilmente l’attenzione.
(Metal Blade Records, 2022)
1. Stolen Childhood
2. Ain’t.Care.About.Bullets.
3. Breathe
4. Nothing Inside
5. No Frames to Remember Them