Originari dal Trentino, i Tenebrae in Perpetuum avevano lasciato la loro impronta nella scena italiana durante lo scorso decennio, con tre album in cui veniva proposto un black metal glaciale di ottima fattura. Dopo una pausa durata otto anni, il leader Atratus ha deciso di riprendere in mano il progetto e, con l’aiuto dell’esperto batterista Chimsicrin, è nato Anorexia obscura, pubblicato per Debemur Morti Productions.
La lunga attesa che ha preceduto questo ritorno ha a malapena scalfito la sicurezza che accompagna il nome della band, e viene dimostrato velocemente come la qualità sia rimasta intoccata. Possiamo constatare fin da subito una sensazione di continuità rispetto ai precedenti lavori, come se il leader del gruppo avesse mantenuto delle idee chiare su cosa proporre in tutti questi anni di silenzio, e questo gioca sicuramente a favore. Le sette tracce scorrono lisce, seguendo tutte lo stesso orientamento, senza mai lasciare in disparte la capacità di rinchiudere in un’atmosfera angosciante. I primi passi all’interno del disco vengono forniti da “Dissonanze mentali” e dalla seguente title-track, e subito l’approccio è diretto e decisamente d’effetto. Un cantato straziante viene affiancato da una parte strumentale irruenta, che non lascia via di scampo.
Opprimente e asfissiante, l’album si dimostra fin da subito un ascolto non semplice, andando oltre la semplice dose di violenza che ci si aspetta da produzioni del genere. Tra passaggi dissonanti e altri tratti caratterizzati da una lentezza struggente,viene continuamente alimentata l’aria soffocante che circonda l’ascoltatore durante l’ascolto di questa fatica.
Il disco procede a testa alta mantenendo sempre una qualità notevole e prendendo ispirazione da varie sfaccettature del black metal, a patto che riescano a trasmettere le sensazioni assillanti citate in precedenza. Inoltre, il cantato in italiano è un ulteriore punto a favore di una realtà nostrana di cui dovremmo andare fieri.
I Tenebrae in Perpetuum sono tornati nel miglior modo possibile a un decennio di distanza dal loro precedente lavoro, con un album imperdibile per gli amanti del genere. Un disco freddo, come il Trentino, terra d’origine del duo, e disturbante, come si può dedurre già dalla copertina, che in un 2019 discretamente produttivo per quanto riguarda il metal estremo, fa sicuramente un’ottima impressione.
(Debemur Morti Productions, 2019)
1. Dissonanze Mentali
2. Anorexia Obscura
3. Oscillazione ipnot…
4. L’epoca oscura del…
5. Nero, oscuro conce…
6. Criogenia letale
7. Silicio freddo