In uscita il 30 settembre l’album di debutto dei Tension Span, trio dark punk di Oakland che vede come componenti membri dei Neurosis, Dystopia e Asunder: musicisti estremamente dotati e rodati con radici nel movimento dei Young Punks e che durante gli anni Ottanta si sono trasferiti a Oakland, California, abbandonando monotoni spazi urbani e formando vere e proprie comuni punk, aprendo una serie di piccoli club e un micromovimento provinciale che condannava le ingiustizie e la brutalità degli ambienti urbani e del crescente stupro industriale degli anni Ottanta.
Già dal titolo dell’album, The Future Died Yesterday, si intravede una visione pessimista della società e in particolare del collasso socio-politico che si sta attraversando negli ultimi decenni. Da sottolineare anche l’analisi sociale compiuta da molti musicisti a causa della pandemia: se alcuni hanno nutrito la speranza che la società potesse cambiare in qualcosa di migliore e più umano, in altri era ed è viva la convinzione più profonda che il mondo circostante e soprattutto il concetto di post-capitalismo non possa accettare valori positivisti come empatia, comunione e condivisione. Da questa convinzione e conseguente sfiducia verso le istituzioni, l’uscita di album con tutta l’energia e il dissenso tipica della rivolta dei Young Punks racchiuso in tredici tracce che oscillano fra odio e desolazione interiore. All’interno del lotto ci sono alcuni brani con degli spunti interessanti e meno classicisti, come “Have To Smile”, completamente strumentale e arricchito da inserti frizzanti di synth fra arpeggi spudoratamente no wave; oppure tracce come “Filaments”, che si potrebbe definire una pseudo-ballad ed è tra i pezzi più morbidi e più vari del disco, con un’estrema cura del tappeto sonoro e una visione eterea che conferma una apertura mentale del trio verso una diversificazione completamente estranea alle band di genere.
Per quanto si possa definire un progetto coraggioso con una definita direzione stilistica e politica, sfortunatamente The Future Died Yesterday a tratti può risultare datato all’ascolto e difficile da amalgamare in un set di ascolti giornalieri.
(Neurot Recordings, 2022)
1. Prologue
2. Cracked Society
3. The Future Died Yesterday
4. The Crate Song
5. Filaments
6. Ventilator
7. Covered in His Blood
8. Problem People
9. Trepidation
10. I Have To Smile
11. Human Scrapyard
12. I Can’t Stop This Process
13. Didn’t See It Coming