I Terzij de Horde sono pronti a farsi conoscere dal mondo intero con la pubblicazione di quello che è il loro primo full-length, successore di due split ed un EP. Self è un lavoro che si dimostra interessante già a partire dalla copertina, vera e propria sintesi dei contenuti lirici del disco; la formica mostrata in copertina è infatti vittima del cordyceps, specie di funghi parassiti che devono la loro fama alla capacità di indurre l’ospite ad agire come meglio conviene al parassita stesso. Da qui i nostri si allacciano al concept stesso dell’album, una disamina sull’Io di ognuno di noi, visto come prigione, potenza interiore, scudo dal mondo esterno.
Tale concept è accompagnato da una proposta musicale che viaggia su coordinate care al black metal di stampo norvegese, qui rivisitato nelle sue componenti più moderne. Sono evidenti i rimandi al combo avantgarde francese per eccellenza, i Deathspell Omega, che qui si manifestano in una serie di arpeggi e strutture decisamente incentrate sulla dissonanza musicale, un sound secco ed abrasivo e una voce gracchiante. Tra alti e bassi il disco scorre abbastanza gradevolmente, complici anche alcuni elementi post core disseminati qua e là, anche se in percentuale decisamente minore rispetto alle coordinate base.
Self non è un brutto disco e alla lunga si fa apprezzare sempre di più. Vero è, purtroppo, che, se dalla parte strumentale c’è una buona variazione ritmica, la voce particolarmente monotona ed un drumming non sempre ispirato inficiano il risultato finale, spesso e volentieri strappando qualche sbadiglio alla lunga. Date le premesse siamo comunque fiduciosi per il futuro di questi ragazzi, e li aspettiamo volentieri al prossimo lavoro.
(Burning World Records, Consouling Sounds, Tartarus Records, 2015)
1. Absence
2. A Marriage Of Flesh And Air
3. Averoas
4. Contre Le Monde, Contre La Vie
5. Geryon – See Extinguished the Light of Everything but the Monster
6. Sacrifice – A Final Paroxysm
6.0