Il black metal è certamente un genere troppo legato ai vecchi stereotipi ma anche un coacervo di fantasia e terreno fertile per coloro che amano sperimentare, vi basti solo vedere il successo riscosso negli ultimi tempi da band cosiddette post-black o ancor meglio (e più direttamente collegato col full-length in questione) quel versante di band che in parte tentano di seguire le tracce dei Deathspell Omega, creatori indiscussi di un attitudine fuori dagli schemi nonché padrini di quell’avantgarde black che è impossibile non riconoscere già dal primo ascolto. Ebbene ci ritroviamo tra le mani la nuova opera (nonché primo full length) dei Thantifaxath, band canadese attiva dal 2011 con alle spalle un solo EP omonimo, che ci riporta su quei versanti sperimentali che tanto apprezziamo in questo genere.
A giudicare dalle recenti pubblicazioni pare che la Dark Descent Records si stia specializzando nello scovare e mettere sotto contratto realtà molto originali nell’ambiente black metal, e i canadesi ovviamente non fanno eccezione. Questi tre ragazzi hanno non poche affinità coi francesi prima citati, a partire dal fatto di mantenere segreta la propria identità fino al personale modo di suonare. L’affinità, badate bene, è solo concettuale poiché ascoltando questo lavoro non si fronteggia per fortuna dei cloni, bensì una formula abbastanza originale rispetto a quanto recentemente prodotto. Come per i Deathspell Omega anche in questo caso dominano le dissonanze, ma il tasso tecnico è meno elevato, permettendo ad un qualsivoglia ascoltatore di non impattare violentemente contro un muro di fraseggi indecifrabili e poco comprensibili; per lo stesso motivo, anche il suono in generale risulta molto meno riverberato e più schietto, il che non si disprezza assolutamente se consideriamo che ciò ci evita il fastidioso effetto zanzara tanto frequente in casi simili.
I tre canadesi ci regalano un lavoro che vanta un originalità tutta sua, che per certi spunti può anche riportare alla mente un certo feeling retro già sentito in III, ultimo lavoro dei nostrani Ars Macabra, che qui però appare più velato; per essere più precisi, rispetto a quanto succede nella musica del gruppo italiano, qui le commistioni sono ben amalgamate con le trame delle singole canzoni e non si avverte un esagerato distacco all’interno delle stesse tale da farci immediatamente notare l’innesto, bensì rimane un gradevole sospetto. Traccia davvero atipica è “Eternally Falling”, suite strumentale dove si nota con prepotenza una tendenza al prog da cinema horror italiano anni ’70, dagli arpeggi al mood ispiratoci dal synth in apertura, leggero ma penetrante con quella suspense che solo certi suoni possono dare; “The Bright White Nothing At The End Of The Tunnel” incalza fin da subito con la sua scala dissonante in apertura, che risulterà essere poi un riff portante della canzone stessa, “Lost in Static Between Two Worlds” sconfina con elementi atmosferici ed inserti elettronici in una continua alternanza fino a bloccarsi a metà circa, quando una flebile chitarra in sottofondo si lascia accompagnare da basso ed effettistica a creare una lamentosa sofferenza nell’ascoltatore, per poi procedere in un crescendo continuo fino alla fine mantenendo inalterata la base di partenza.
I Thantifaxath ci mostrano come anche con produzioni moderne e suoni definiti, nonché con una creatività di tutto rispetto, si possa produrre un disco di black metal che non abbia nulla da invidiare alla concorrenza, e che riesce a soffocare in miasmi opprimenti nonostante a primo impatto il suono risulti anche per scelta degli stessi molto più aperto ma più tagliente, e se siete un minimo informati sulla nuova scena a cavallo tra death e black saprete benissimo che la tendenza è tutta in direzione di pesanti saturazioni sonore. Penso non ci sia altro da dirvi altro per convincervi a dedicargli un ascolto.
(Dark Descent Records, 2014)
1. The Bright White Nothing At The End Of The Tunnel
2. Where I End And The Hemlock Begins
3. Gasping In Darkness
4. Eternally Falling
5. Panic Becomes Despair
6. Lost In Static Between Two Worlds
8.0