Una delle band più promettenti del panorama bolognese è giunta al fatidico sophomore album, intitolato Revelations. Due anni fa i The End At The Beginning hanno pubblicato il discreto disco d’esordio Apparences. In seguito la compagine emiliana si è data parecchio da fare suonando in lungo e in largo, e tutto ciò li ha premiati con un contratto con l’americana Famined Records. Se ve lo state ancora chiedendo i Nostri suonano un metalcore moderno e muscoloso, che tuttavia si mantiene lontano dai soliti e banali clichés del genere, grazie ad un paio di idee stuzzicanti e al giusto dosaggio dei vari ingredienti. Splendido, come se non bastasse, l’artwork scelto dal complesso felsineo, che rende bene l’idea di cosa andremo ad ascoltare: continui breakdown, riff intricati e intermezzi melodici.
Sulle note fredde e siderali dell’intro “Fragments” veniamo catapultati nel nuovo disco dei TEATB. “Souleater”, primo singolo estratto, parte come un’onda d’urto. Le vocals del cantante Nicola Roccati sanno essere sia cavernose sia maggiormente hardcore, e questi cambiamenti di registro danno maggiore varietà all’ascolto. Breakdown ben architettati si susseguono, alternati a sezioni più armoniose coadiuvate dal cantato melodico del chitarrista Lorenzo Tassi. Ottimo l’abbinamento di parti ultra heavy ad altre elettroniche / melodiche: ovviamente quest’ultime sono di contorno e i Nostri sono stati bravissimi a non cadere nel tranello di abusarne, evitando il “rischio pacchianata”. Per quanto il tasso di tecnicismi sia alto la band non perde di vista la volontà di ricreare una sensazione di malinconia e oscurità che rende questo Revelations diverso dalle solite uscite metalcore. Gli arpeggi evocano una sorta di malumore ed inquietudine: ne è un esempio lampante la bella “Oblivio”.
Revelations è un disco prodotto magistralmente e piacevole da ascoltare; i quarantacinque minuti di durata passano velocissimamente. Il combo è chiaramente affiatato: le parti ritmiche suonano con grande disinvoltura e si incastrano come un puzzle con quelle armoniose, creando un ottimo lavoro. Siamo sicuri che, se continueranno su questa strada, i The End At The Beginning saranno sempre più conosciuti ed apprezzati da pubblico e addetti ai lavori.
(Famined Records, 2016)
01. Fragments
02. Souleater
03. Plagues
04. Dissipate
05. Survivor
06. Oblivio
07. Crusader
08. Hurt
09. Parallel
10. Diaphanous
11. Escape