“Però!” è la prima cosa che ho pensato ascoltando There Is A Crowd, album di esordio dei romani The Hand, prodotto da Goodfellas. Tale stupore sta nel fatto che i tre, per così dire, debuttanti dispongono di un notevole bagaglio tecnico e di riferimenti rimarchevoli, senza però che il primo aspetto prevalga sul secondo o viceversa.
Potremmo infatti dire che i The Hand sono un best of dei vari Suicide, Kraftwerk, The Jesus & Mary Chain e altri, ma sarebbe riduttivo: Fabrizio Mazzuccato e Sandro Di Canio alle chitarre e Emiliano Tortora al sintetizzatore non sono solo tre scafati musicisti in grado di assemblare suoni in maniera professionale. C’è molto di più in questo There Is A Crowd, ovvero un’atmosfera e un buon gusto nel mischiare suoni elettronici al rock che non sentivamo da un bel pezzo.
Auspicando quindi una lunga carriera per il trio romano, vi auguriamo buon ascolto segnalando in particolare tre brani: “Holy War” (forse il migliore dell’album), “Lower” e “Vodkatronic”.
(Goodfellas,2017)
1. Lust is love
2. Perceive
3. Holy War
4. Screw My Head
5. Devil’s eyes
6. The Commissioner
7. Lower
8. Home
9. Vodkatronic
7.0