In ambito -core gli Stati Uniti sono quasi sempre sinonimo di qualità e sicurezza. In questo caso esaminiamo il complesso a stelle e strisce The Last Ten Second Of Life, giunti ormai al sesto album, EP esclusi. Il loro deathcore avrà subito una ulteriore evoluzione o sarà rimasto sempre fedele a se stesso? Scopriamolo insieme.
Questo nuovo disco omonimo potrebbe essere, al momento, la summa del loro stile e suono e la Unique Leader Records, a mio modo di vedere, ha aiutato. Abbiamo tra le mani un corposo album di ben 14 tracce e accade raramente in questo genere musicale. Si parte con “Invictus Unto Fire” ed è subito una mazzata sui denti intervallata da breakdown downtempo e sfuriate di batteria al vetriolo. Bellissimi gli inserti elettronici, sono stati messi in punti strategici dei pezzi. Questi sono una bellissima costante del disco perché non risultano mai stucchevoli o banali. Il cantato, passatemi il termine, si scambia molto bene trai i ruoli di voce sporca, non sempre growl maligni, ma anche un ottimo stile hardcore, e voce pulita. Nonostante le tante tracce l’album scorre molto bene, senza particolari intoppi, forse in certi punti è giusto un po’ ripetitivo, se volessimo proprio essere pignoli. Altre tracce interessanti sono “Hate What You Love”, con il suo inizio acquoso e molto hardcore grazie ai riff cadenzati e caciaroni; “Glory To Be Misery” con la bellissima parte intermedia in voce pulita di John Robert C. Nota a parte per il brano che spicca su tutti, che è “Vampire (A Blood Ballad), un’autentica sorpresa. Non è semplicemente una ballata in senso stretto del termine, perché ha momenti effettivamente dolci, altri decisamente meno. Ho apprezzato particolarmente questo intervallarsi di parti pesantissimi ad altre più ariose e melodiche. Mi immagino questo pezzo in concerto: si presta decisamente bene al pogo violento. Ottimo colpo da parte del combo nord americano.
Insomma, un buon disco per iniziare al meglio questo 2022. Il quartetto, sotto il controllo della Unique Leader, ha sfornato un bel lavoro, godibile, ben prodotto e soprattutto il loro processo evolutivo continua (cosa per nulla scontata). Tutti gli amanti del deathcore lo apprezzeranno molto, soprattutto quelli che amano le contaminazioni con l’hardcore ed elettronica.
(Unique Leader Records, 2022)
01. Invictus Unto Fire
02. Zapffe Isn’t Invited To The Party
03. The Sabbath
04. Birth Of The Butcher
05. Altar Of Poison
06. Guillotine Queen
07. Hate What You Love
08. Vampire (A Blood Ballad)
09. Glory Be 2 Me
10. Wasted (Interlude)
11. Sickness In Seattle
12. Suicide Watch (Instrumental)
13. A Lesson On Self-Preservation
14. Procession