Anche la musica estrema non si sottrae a quel momento topico in cui il rocker, munito unicamente della propria chitarra acustica, decide di mettersi a nudo per il proprio pubblico sfoggiando un songwriting intimista e delicato. Il protagonista in questione è Frederyk Rotter, chitarrista di una band arcigna come i Zatokrev e dispensatore di rumore nella sua collaborazione con i francesi CROWN che tanto abbiamo apprezzato l’anno passato. Una carriera dedicata al metallo ed alle sonorità industriali nascondeva in verità un animo gentile, che Frederyk ha deciso di mostrare nel suo ultimo progetto intitolato The Leaving e che dobbiamo considerare al di là delle collaborazioni una one man band. Se nella recensione di Natron venivano menzionati i God Machine, indubbiamente in questo Faces si scorge, seppur in minima parte, l’altra faccia di Proper-Sheppard, ovvero i Sophia.
Frederyk sin dalle battute iniziali decide di accorciare le distanze tra lui e l’ascoltatore. I primi brani godono tutti di aggraziati arpeggi di chitarra su cui la calda voce di Frederyk si appoggia e sembra voler raccontarsi in modo diretto e senza barriere. I robusti archi impreziosiscono queste tracce e creano un movimento ammaliante e gradevole. Da sottolineare anche l’intelligente uso delle note armoniche nella avvolgente “Haze”, un brano di altissima caratura.
Il mood del disco rimane pressoché invariato fino a “Trails”, traccia minimalista che fa da spartiacque e ci traghetta verso la seconda parte dell’album, caratterizzata da un’atmosfera ancora più rarefatta e ricercata ed in due occasioni anche più elettrica. Nonostante la voglia di esprimersi attraverso la musica acustica i momenti migliori di Faces risiedono in due brani dal taglio spiccatamente post rock: il primo è “Hands”, in cui appare per la prima volta il suono robusto del basso, il secondo è “Pulse”, arricchito da un arrangiamento completo di tutti gli strumenti a noi cari per chiudere l’opera con un vero colpo di classe.
Preso nella sua interezza Faces è un progetto vincente che svela un inedito Frederyk Rotter; pur essendo a suo perfetto agio con la musica acustica gli episodi post rock rimangono la componente più riuscita ed interessante. Speriamo che il progetto The Leaving riparta proprio da qui per un eventuale secondo capitolo.
(Czar Of Crickets, 2016)
1. Faces
2. Haze
3. Hurtmachine
4. Drug
5. Fire
6. Trails
7. Hands
8. Shades
9. Mountain
10. Pulse