A poco più di un anno dal folgorante esordio, Dehn Sora torna a vomitarci addosso i suoi incubi col secondo album targato Throane. Plus une main à mordre («nessuna mano più da mordere») prosegue senza differenze il percorso intrapreso con Derrière-nous, la lumière, confermando la cifra stilistica del progetto.
È anzi persino difficile rimarcare differenze tra i due album: i brani dell’uno e dell’altro sono praticamente intercambiabili. La musica dei Throane ruota sempre attorno alle coordinate fondamentali di un sudicissimo black metal atmosferico mescolato a sludge e post, e come già segnalato un anno fa il riferimento principale sono gli Amenra, di cui i Throane paiono il fratellino indemoniato. La presenza come guest vocalist sulla title-track di Colin van Eeckhout (per chi fosse sbarcato oggi dalla Luna, il cantante proprio degli Amenra) non fa che confermare ulteriormente il rapporto molto stretto tra i due progetti. Plus une main à mordre risulta allora efficace soprattutto quando Sora decide di applicare un po’ di sintesi (“Et ceux en lesquels ils croyaient”, “À trop réclamer les vers”); altrove, la scrittura appare talvolta dispersiva, come nel pezzo iniziale “Aux tirs et aux traits”, che dopo un incipit furibondo si dirada in una finale “emotivo” che poteva forse essere reso più immediato. Il synth contribuisce ad appesantire e dare profondità alla traccia finale, arricchita come detto dal contributo di van Eeckhout.
Non c’è dubbio che questa seconda opera targata Throane sia ben confezionata e godibile, tuttavia la completa mancanza di qualsivoglia evoluzione ci spinge a chiederci come mai Sora abbia scelto – insieme alla label Debemur Morti – di licenziare un nuovo full-length a distanza così ridotta dal primo: probabilmente, il mastermind ha voluto battere il ferro finché era caldo, sull’onda delle (meritatamente) ottime critiche del disco d’esordio. Anche la partecipazione di Colin, e l’uscita del disco esattamente in contemporaneità con quello degli Amenra, pare suggerire questo intento. L’effetto sorpresa però è ormai sfumato, ed ora l’artista francese è chiamato a dimostrare di saper far crescere la propria creatura.
(Debemur Morti Productions, 2017)
1. Aux tirs et aux traits
2. Et ceux en lesquels ils croyaient
3. À trop réclamer les vers
4. Et tout finira par chuter
5. Mille autres
6. Plus une main à mordre