La storia dei Throatsnapper, formazione belga recentemente arruolata nella scuderia della Consouling Sounds, è piuttosto recente: li abbiamo visti difatti esordire nel 2015, con un EP autoprodotto in grado tuttavia di far colpo su tale label, rappresentante una garanzia in fatto di suggestioni doom/ambient/droniche, ed il lavoro che abbiamo tra le mani, About the Dead non fa, come vedremo, eccezione.
Pur essendo quest’ultimo rubricato come sludge, e di fatto riportandone durante tutta la durata i tratti più tipici, non esula da divagazioni post e punk: ne è un chiaro esempio From Wood To Gallows, esordiente con un arpeggio in chiave minore che non avremmo faticato a trovare calzante in lavori ispirati, tra gli altri, all’opera dei Fall of Efrafa, così come il riff che, riprendendone le movenze, ci accompagna lungo il brano, dando corpo ad armonizzazioni irresistibili e quasi easy listening, tratto che in ben pochi casi è tanto marcato nel genere cui si dedicano i Throatsnapper. La successiva Why, pur mantenendo la melodia lancinante di cui si è parlato, ci trascina nuovamente nei gorghi sulfurei che sono congeniali al doom/sludge, riuscendo nell’intendo di coniugare un certo afflato catchy con un riffing corposo e martellante. Wintermoon riesce invece nell’intento di unire all’alchimia fino ad adesso delineata accenni post che, oltre a non sfigurare affatto, donano una veste maggiormente varia e dinamica alla composizione. È possibile ritrovare una summa di quanto descritto nella conclusiva Dodenmars, brano dal minutaggio più corposo del platter. Introdotto da un drumming marziale, il brano si adagia su un riffing ipnotico, ricco di armonizzazioni affidate ai tremolo e pregno di una melodiosità mai banale, in grado di imprimersi rapidamente nella mente dell’ascoltatore. È qui presente persino un intermezzo dronico, facente da cesura con la conclusione, in cui i ritmi si fanno più serrati e le linee vocali più drammatiche ed intense, sfumanti in un tenue arpeggio.
About the Dead si configura, in ultima analisi, come un disco solido e consapevole, e privo di sbavature di ogni sorta, consegnando alla scena underground una formazione in pieno stato di salute. Chiunque segua assiduamente le release della Consouling Sounds non sarà dunque in alcun modo deluso da questo lavoro, che consigliamo senza remore persino ai più titubanti. Un viaggio plumbeo e mai banale, in grado di affascinare persino i neofiti del genere.
(Consouling Sounds, 2019)
1. Another Way
2. From Wood to Gallows
3. Why
4. Wintermoon
5. To Hades
6. Dodenmars