Come un regalo anticipato alla vigilia di Natale dell’ormai deceduto 2016 esce per la Drown Within Records il debutto di questi ragazzi milanesi, i Thrownness.
La prima parola che viene in mente appena parte “Verfall”, primo pezzo del disco, è “granitico”: The Passage and The Presence ha un suono ben fatto e potente, povero di medi ma ricco di energia. I Nostri eseguono un powerviolence degno di questo nome, supportato da un cantato prettamente hardcore che spinge forte senza accennare mai alla melodia. Le chitarre rockeggianti in brevi lampi rendono le canzoni variegate nonostante la breve durata delle tracce; la sezione ritmica è veloce e precisa come ci si aspetta dal genere; il basso è lasciato un po’ indietro, purtroppo, e questa forse è l’unica vera pecca di quella che è una delle ultime uscite di questo anno passato.
Quel che è certo è che i Thrownness non sembrano tipi da mezze misure: incarnano benissimo tutti i punti forti e deboli del genere, esplorando quelli che sono i canoni stilistici che vanno per la maggiore oggi. Un suono tipicamente hardcore, tanta velocità, rallentoni privi di breakdown e l’uso del midtempo solo in funzione della voce. Sapere dove si vuole andare a parare è una gran pregio, quindi ci auguriamo presto di vederli dal vivo. Un’ottima scoperta.
(Drown Within Records, 2016)
1. Verfall
2. Unclean Lips
3. The Fertile Abyss
4. Olympus of Appearance
5. Error Sewer
6. Servant and Supplicant
7. Thalassic Regression
8. Fragment of a Crucifixion, 1950