Solitamente le persone interpretano la parola “tour” in maniera del tutto sbagliata: “Ah che bello, suoni, giri mezza Europa, conosci un sacco di belle ragazze… Che bella vita, che relax!” In fin dei conti non ci si rende conto di cosa voglia davvero dire essere in tour. Non ci sono solo aspetti negativi (ovviamente), ma ci sono diversi fattori da tenere in considerazione, tanto più in un tour underground come è stato il nostro: zero privacy, zero ore di sonno, cibo molto spesso incommentabile, viaggi interminabili seduti scomodi in un van che a malapena riesce a contenere gli strumenti e le valige, ore passate a caricare e scaricare fino allo sfinimento, senza contare nello specifico i numerosi problemi di organizzazione, fra backline, booking delle date, promoter poco professionali e così via. La maggior parte della gente in una situazione del genere darebbe di matto dopo neanche mezza giornata, ma chi ha una grande passione come la musica in queste situazioni non solo ci sta bene, ma non vorrebbe mai smettere di esserci, nonostante tutto. Personalmente è stata l’esperienza più bella e formativa della mia vita fino ad ora, e sono assolutamente felice di averla condivisa con queste band e queste persone. Tante risate, situazioni assurde, tantissimi problemi, tutti affrontati insieme, uniti dalla passione per ciò che facciamo, che è più forte e più grande di qualsiasi altra cosa.
Tour Report:
Defeated Sanity + Putridity + Vomitous
Parte Prima
26-27 Novembre
Il mio viaggio comincia il 26 novembre da Rieti alla volta di Roma, per vedere una clinic dell’amico James Payne, drummer degli Hour Of Penance. Dopo una splendida giornata in compagnia di tantissimi batteristi romani e non, ho il tempo di dormire un paio d’ore a casa di un parente, per poi partire alle 4 alla volta di Firenze dove mi verranno a prendere Paolone (Putridity, voce, chiamato così per distinguerlo dall’altro Paolo dei Putridity, chitarra, che verrà chiamato “Panino”) e Alessandro (Putridity, basso). Facciamo tappa a Bologna per prendere il van e conosciamo l’autista che ci guiderà per tutto il tour, Simon, dopo di che andiamo ad Ivrea per prendere i restanti Putridity e via, verso Berlino. Il viaggio mi permetterà di fare conoscenza di tutti loro e vi posso assicurare una cosa… E’ impossibile non ridere ogni due minuti se siete in compagnia di questi cinque matti! Arriviamo a Berlino dopo un viaggio abbastanza distruttivo (che sarà però solo il primo di una lunghissima serie) alle 3 di notte, accolti da Lille Gruber, batterista dei Defeated Sanity, che mette a disposizione il suo appartamento e la sala prove per far dormire tutti i membri delle band, alcuni dei quali sono già a letto distrutti da una serata apparentemente piuttosto alcolica; subito a letto dunque, in attesa del giorno successivo.
Fra le 5 e le 6 di mattina andando verso Firenze..
28 Novembre
Ci svegliamo abbastanza presto ancora un po’ frastornati e stanchi dal viaggio; ci si saluta con quelli che la sera precedente avevano ceduto prima del nostro arrivo e si va a fare un giro per la città. I tedeschi, oltre a mostrarci parte della splendida Berlino, ci portano a visitare uno dei più grandi negozi di musica della capitale tedesca, dove alcuni di noi ne approfittano per comprare cose dell’ultimo momento; verso le 16 ci avviamo al Bi Nuu Club, che si rivelerà essere uno dei più bei locali di tutto il tour, con area backstage gigante e cibo a volontà. Finalmente riceviamo il “tour rider”, cioè una pila di fogli dove c’è una scheda per ogni data del tour con tutti i dettagli necessari, che teoricamente i driver avrebbero dovuto avere almeno il giorno prima. Poi sorge il problema di una cassa per chitarra mancante nella nostra backline, che ci costringe a dover avvertire la booking agency, e a risolvere mandando mail a tutti i promoter delle date per chiedere di mettere a disposizione di tutti i gruppi una cassa per chitarra. Tornando alla sera di Berlino, facciamo un rapido souncheck e il gentilissimo promoter, invece di portarci la cena nel backstage, ci manda in un posto lì intorno, tale “Burgermeister”, dove tra l’altro ho mangiato il più buon hamburger di sempre. Dopo cena ho da subito il piacere di vedere che, nonostante abbiano un nome rilevante nella scena, Davide (Putridity) e Lille (Defeated Sanity) dimostrano di essere batteristi incredibilmente umili e disponibili. Formiamo dunque una vera e propria squadra, facendo in modo che da qui fino alla fine del tour nessuno di noi abbia problemi di cambio palco, cosa che per noi batteristi è piuttosto frequente. Comincia dunque lo show con noi Vomitous in apertura. Devo dire che, nonostante avessimo suonato insieme solo una volta lo scorso giugno all’Houten Deathfest, senza una minima prova, lo show è andato alla grande; dopo di noi è la volta dei Putridity e Defeated Sanity, che scopro essere, oltre a grandissime persone, vere e proprie macchine da guerra dal vivo (e lo saranno per tutto il tour, in qualsiasi locale, contesto e condizione). Finito il concerto e consumato il primo afterparty del tour, ci riavviamo verso casa di Lille per qualche ora di sonno, dato che il giorno dopo ci aspetta la Repubblica Ceca.
Parte del gigantesco negozio di musica di Berlino
Pubblico del Bi Nuu Club
29 Novembre
La sveglia suona abbastanza presto, il viaggio verso la prossima location è piuttosto lungo; rapida colazione, pieno di benzina e si parte. Arriviamo ad Olomouc, situata a circa un’ora da Brno, nel tardo pomeriggio; la serata è organizzata dai ragazzi della Lacerated Enemy Records, il posto è molto grande, con un’area concerti che forse è la più grande del tour, anche se un po’ dispersiva. In apertura al concerto ci sono i Typhoid. La gente, seppure non tantissima, si dimostra molto coinvolta, partecipando alla buona riuscita della seconda data di tour; l’afterparty però dura poco poiché, non avendo un posto dove dormire ad Olomouc, dobbiamo subito partire per Kosice in Slovacchia e verremo a sapere solo più tardi che il posto letto doveva essere garantito. In ogni caso, ci mettiamo in viaggio alle 2 di notte e una tempesta di neve ci travolge dopo neanche mezz’ora; mentre l’altro van prosegue sprezzante dell’apparente pericolo, noi ci fermiamo e proviamo a mettere le catene, senza però alcun successo. Pensiamo di rigirarci, trovarci un ostello e ripartire non appena sorge il sole, ma riceviamo una chiamata dall’altro van, che ci conferma che più avanti la strada è praticabile. Con tutto il coraggio necessario e molti dubbi, ci rimettiamo in viaggio e scopriamo che è effettivamente così; possiamo dunque proseguire per la Slovacchia, fra neve, nevischio e pioggia.
Da sinistra Io, Panino e Paolone (Putridity)
Inutili tentativi di mettere le catene, fra neve e freddo polare
30 Novembre
Verso le 10 di mattina siamo finalmente a Kosice e, dopo un giro in un simpatico mercatino vicino alla venue, veniamo accolti dall’avvenente proprietaria, in una location a dir poco spettacolare, con docce, bagni e stanze da letto appena sopra il locale, con accesso dal locale stesso (!). Aspettando l’altro van, ne approfittiamo per sgranocchiare qualcosa e ad un certo punto sentiamo delle urla di una signora provenire dal piano di sopra, che lancia insulti random in inglese e in slovacco; divertiti dalla scena e non sapendo chi fosse, alcuni di noi rispondono agli insulti, scatenando le ire della stessa signora! Scopriremo poco dopo tramite la proprietaria del locale che è la donna delle pulizie, un tantino schizzata. In mezzo alle risate, arriva l’altro van, perciò procediamo a scaricare e montare, e notiamo con piacere che stiamo cominciando ad essere piuttosto rodati nei vari passaggi; poco più tardi la maggior parte di noi (me compreso), si fa una doccia e riposa qualche ora. Mi risveglio verso le 19 con la cena già pronta e sul palco la prima band della serata, i Mortally Infected, i quali risultano essere davvero un’ottima band, con tra l’altro lo stesso batterista dei Typhoid, band opener del concerto di Olomouc. I nostri show si susseguono rapidamente, e il dopo concerto sarà devastante: alcool a fiumi, scene indecenti e memorabili e risate infinite. Questa risulterà essere molto probabilmente la miglior data del tour, fra concerti, aftershow e situazione generale. A fine serata gli ultimi superstiti siamo io, Paolone dei Putridity e Mike dei Vomitous e, decisamente fieri del risultato, ci avviamo barcollanti verso il letto.
Il Collosseum di Kosice, prima del delirio notturno
1 Dicembre
Ci svegliamo dunque a Kosice ancora tutti distrutti dalla sera prima, ricarichiamo a forza i van, salutiamo velocemente i gentili proprietari e partiamo alla volta di Budapest. Fortunatamente il viaggio questa volta è abbastanza corto, tanto che arriviamo con largo anticipo e abbiamo tempo di farci un giro turistico della stupenda capitale ungherese, davvero particolare. Entriamo nel locale nel tardo pomeriggio, montiamo gli strumenti, mangiamo un boccone e ci “imbattiamo” in una sorpresa: la nostra cara amica nonché fotografa di moltissime band metal romane, Marta Mastrobuono, a Budapest per un periodo di studio, è venuta a sentire il nostro concerto. Dopo attimi di esitazione di ognuno di noi nel riconoscerla, ci si mette subito a chiacchierare e a scherzare in attesa che cominci lo show. Non sono previste band in apertura, per cui ho tutto il tempo per sistemare al meglio il drumset, cosa che non capiterà così spesso; il pubblico ungherese, anche se non troppo numeroso, si dimostra comunque piuttosto attivo. Dopo aver rischiato di fare a botte con un tizio piuttosto fuori di testa durante i Defeated Sanity, ci si ferma a bere un paio di birre e fare due chiacchiere con Marta e vari fan lì presenti, per poi andare in ostello per cercare di riposare il più possibile, visto che il giorno dopo ci attende un lunghissimo viaggio fino a Brescia.
Splendido panorama sullo splendido Danubio, che attraversa Budapest
2 Dicembre
Ci si alza a forza verso le 7, doccia ultraveloce così come la colazione e si parte; dopo diverse ore ci fermiamo in Slovenia, nella città natale di Simon (il nostro driver), per cambiare le monete ungheresi e ceche in un posto conveniente che conosce lui; ci rimettiamo in marcia e arriviamo in Italia dopo un’estenuante viaggio di più di otto ore. La soddisfazione per le prime date di questo tour è molta e, inoltre, la sempre più crescente coesione fra tutta la crew fa respirare un’aria più che buona, alleviando stanchezza e stress. Il Colony Club di Brescia, pure essendo un ex nightclub e quindi forse all’apparenza un po’ inadatto ad ospitare concerti metal, è uno dei più bei locali nei quali ho avuto il piacere di suonare in Italia, sia per la struttura, sia per l’accoglienza e il trattamento riservatoci dai proprietari; nonostante sia un lunedì, possiamo contare almeno fra i 50 e 60 presenti, fra i quali con piacere vediamo diversi amici, come i miei compagni di band Hannes e Bazza (Indecent Excision), Stefan della Permeated Records, Los dei Septycal Gorge e molti altri; dopo la solita festa di fine serata possiamo rilassarci nel locale, usufruendo dei tantissimi divanetti presenti nella venue per riposare un po’.
Tour crew + friends al Colony Club di Brescia
3 Dicembre
Dopo aver portato tedeschi e svedesi a mangiare in un VERO ristorante italiano in quel di Brescia, con la pancia strapiena di ottimo cibo, cosa alla quale ormai da giorni non eravamo più abituati, si parte verso Firenze. Dopo circa 3 ore di viaggio abbiamo il tempo di fare spese in un supermarket lì vicino e un salto in un negozio di musica, per poi raggiungere il Cycle Club di Calenzano (Firenze); appena arrivati, vediamo che nell’area concerti c’è una specie di laboratorio di teatro o qualcosa di simile (?) per bambini credo sotto i 10 anni, cosa che ci lascia abbastanza spiazzati e che ci costringe ad aspettare nell’ingresso del locale con tutti gli strumenti in attesa che finiscano. Qualche decina di minuti dopo finalmente possiamo entrare, montare la strumentazione, mangiare un po’ e giocare diverse malatissime partite a ping pong, con Christian dei Defeated Sanity che risulta essere il campione assoluto. Si da dunque inizio al concerto con i toscani Sickening in apertura, autori di un bel brutal death metal, ottimi musicisti e persone davvero simpatiche! Nonostante il concerto non sia stato dei migliori per vari problemi tecnici e motivi a cui non farò riferimento, c’è sempre tempo per fare festa tra le solite scene esilaranti e fiumi di birra. Il finale di serata ha però un sapore amaro, dato che siamo costretti a salutare a malincuore il grandissimo Alessandro Cravero, bassista dei Putridity, che per motivi di lavoro non potrà più proseguire il tour; ci dirigiamo dunque verso il centro di Firenze dove abbiamo l’ostello per la notte.
Vomitous, Cycle Club (Calenzano, FI)
4 Dicembre
Ci svegliamo di primo mattino e dopo un’ottima colazione, mentre gli altri rimarranno in città per fare un giro turistico, noi ci avviamo subito verso Cesena, con tappa obbligatoria a Bologna per far riparare il riscaldamento del van, senza il quale sarebbe stato molto difficile andare avanti. Mentre il nostro driver è dal meccanico ne approfittiamo per portare Mike e Chris dei Vomitous (gli unici non italiani nel van con noi per tutto il tour, poveretti) a mangiare la vera lasagna bolognese in un ristorante davvero ottimo lì in zona; dopo l’abbondante pranzo con tanto di foto insieme ai proprietari del ristorante, torniamo di nuovo al nostro mezzo per raggiungere la prossima meta. Il Sidro Club si presenta come un pub davvero piccolo, con un palco altrettanto piccolo senza l’ombra di un backstage; una piacevole sorpresa però è stata la grande ospitalità riservataci dall’organizzazione, con tanto di cena italiana e birra a volontà. Il pubblico presente ha praticamente riempito il locale e devo dire che per me è stato uno dei concerti più divertenti di tutto il tour; niente band di apertura e non appena cominciamo si scatena un gran bel pogo, che si è prolungato per tutto l’arco dei concerti, con i Putridity in ottima forma protagonisti di uno show impeccabile nonostante la mancanza del bassista Alessandro. Afterparty divertentissimo come al solito e via a dormire in uno studio di registrazione proprio sopra la venue, messo gentilmente a disposizione dal proprietario che è lo stesso del locale. Colgo l’occasione per ringraziare i tre ragazzi venuti da Palermo (!!) e ovviamente Cristian Franchini di Grindontheroad.com per la splendida organizzazione della serata!
Dinner time al Sidro Club!
A presto per la seconda parte!