Era da parecchio tempo che non mi capitava di ascoltare una band thrash metal, un genere che sta vivendo una seconda giovinezza dopo i fasti delle band leggendarie come i Big Four. Ho tra le mani l’ultimo disco dei Toxic Shock di Anversa, dal titolo Twentylastcentury, dalle chiare influenze di mostri sacri come Slayer, Discharge ed Exodus. I nostri ne hanno fatta di strada dal loro debutto nel 2013 con Daily Demons, affinando sempre di più la loro proposta veloce ad abrasiva tipica del genere made in the 80s.
Questo nuovo lavoro ha una produzione decisamente buona, in grado di far cogliere all’ascoltatore tutte le sfumature del sound della band. Tra l’altro il loro produttore è nientepopodimenoche Flemming Rasmussen (il nome Metallica vi dice niente?). Addentrandoci di più nella loro nuova opera troviamo canzoni come “Great Great Gift”, riff di chitarra per nulla banale sorretto da un ottimo drumming, quasi vulcanico, peccato duri solo poco più di un minuto. Il cantato di Wally è decisamente migliorato nel corso degli anni rendendosi più versatile e completo, quando serve è graffiante, ma sa anche essere più “morbido”. In altri pezzi come “Iceberg” i Nostri sembrano rifarsi ad altri mostri sacri come i Black Sabbath grazie ad atmosfere più rarefatte. In ogni caso non stiamo parlando di un disco perfetto, nonostante tutti i passi fatti in avanti, anzi in qualche punto del plot le canzoni pare che si mescolino troppo tra di loro rendendolo a volte un pastone. Fortunatamente questa sensazione si avverte solo a sprazzi.
Il verdetto finale è comunque positivo, perché stiamo parlando di un buonissimo disco thrash metal che ci sentiamo di consigliare a tutti gli amanti del genere. Secondo noi troveranno pane per i vostri denti.
(This Charming Man Records, 2017)
01. Iceberg
02. Serpent’s Tongue
03. Immobilized and Paralyzed
04. 366ick Days
05. 1986
06. Evil Presence
07. Great Great Gift
08. Godless
09. Headknives
10. 2016 Mentality
11. The Rape Continues