Formatisi nel 1996, i Traindodge possono vantarsi di una carriera ventennale ricca di singoli ed album di cui l’ultimo, il settimo, è uscito lo scorso dicembre per la Litlle Mafia Records. La band, quattro elementi di Oklahoma City, gioca di esperienza e trae i suoi suoni dai nefasti 90’s; non ci si stupisce quindi se l’approccio post-hardcore sia la carta migliore giocata all’interno delle dodici tracce che vanno a formare questo Time Will Never Know Your Name.
I suoni grossi, le stoppate e la voce tenace di Jason Smith vanno a costruire pezzi molto belli, come “Empty Nigth”, “When The Flood Freeze”, “The Cliffs” e “I Hear Birds”; la band non si limita al compitino, ottenendo invece brani sempre molto arguti e ricchi di session strumentali, capaci di donare dinamismo all’intero album, grazie anche all’ausilio di suoni elettronici.
Purtroppo, però, gli elementi synth non sempre convincono l’ascolto: se da una parte è vero che danno vigore ed impreziosiscono un pezzo come “Remember To Forget”, dall’altra le tastiere dal sapore un po’ troppo anni Ottanta di “Story Of The Alone” non vanno a migliorare un brano già debole.
Time Will Never Know Your Name non è di certo uno dei migliori ascolti del 2016, ma può essere un recupero interessante per chi adora il periodo grunge o le sonorità dei Fugazi; di certo testimonia la buona forma di una band attiva da due decenni e che ancora se la gioca in maniera egregia.
(Little Mafia Records, 2016)
1. Stories Of The Alone
2. Empty Nights
3. Remember To Forget
4. When The Floods Freeze
5. Windows And Hallways
6. The Cliffs
7. I Am Forever
8. Mistaken For Lights
9. Let Me In
10. I Hear Birds
11. Low Cliffs (Slight Return)
12. Time Will Never Know Your Name