Un mondo oscuro e sotterraneo prende vita nel nuovo lavoro in studio dei Trauma, un trio esplosivo marchigiano che inserisce diverse tematiche graffianti all’interno di ritmiche sporche e dissonanti. La band nasce nel 2017 con un approccio rumoroso e di grande ispirazione sonora, prendendo spunto da numerosi elementi noise e post-hardcore. Il duro lavoro in sala prove si racchiude nel primo EP del 2019, lasciando un’impronta ben precisa e un’esperienza caotica mai banale. Con questo secondo capitolo Mea Culpa, prodotto per la label siciliana Seahorse Recordings, il trio conferma a pieno il proprio potenziale, marciando a pieni polmoni verso sonorità moderne che sfociano in una spiccata interpretazione personale e si completano su testi ruvidi e originali. Le atmosfere alienanti della pandemia hanno portato il gruppo ad attraversare un percorso musicalmente solido e di desolazione, con un senso di abbandono interiore.
Il brano di apertura “Muro” spinge forte su un tiro martellante in perfetto stile Snapcase, band americana formidabile del panorama underground anni Novanta. Il riff portante acido poi incastra il lamento dormiente della linea vocale sopra una timbrica di odio e dolore. Il significato duro e potente della traccia si infrange sul muro pesante e infernale delle percussioni e della chitarra furiosa che chiude il cammino. Segue l’ultimo singolo “Lividi”, con un enorme balzo frenetico che avvolge le distorsioni cupe e una vibrazione travolgente. Sul testo prende piede un sentimento disturbante, fino a perdere il controllo sotto i colpi violenti della batteria, un’opera interessante e di grande fattura. “Non Muore Mai” invece è un brano polveroso, su una ritmica spedita e malinconica, dove la voce chiede aiuto in una realtà priva di sentimenti. Prima di chiudere “Ira di Dio” aggiunge nuovi stimoli, toccando corde più di nicchia come il crossover vecchio stampo, che ci fa ricordare i percorsi drammatici e nauseati dei nordirlandesi Therapy?. Una canzone che si presenta ripetitiva,ma lascia un impatto notevole e distruttivo. Il disco infine si chiude con il rimbombo pesante di “Il Mio Ruolo nella Band”, una composizione assordante che lascia uno spiraglio di protesta ed è un punto essenziale in questo lavoro.
I Trauma respirano tutte le problematiche del momento, con un’ottima qualità in fase di registrazione. Questo piccolo passaggio racchiude un buon risultato dinamico con spunti ricercati.
(SeaHorse Recordings, 2022)
1. Muro
2. Lividi
3. Non Muore Mai
4. Ira di Dio
5. Il Mio Ruolo nella Band