È ancora tempo di uscite in casa Trivium a due anni dal precedente (e deludente) Vengence Fall. Ovviamente, dato che stiamo parlando di una band di caratura titanica, c’è sempre chi ne tesse le lodi o li infama gratuitamente e siamo certi che anche questo settimo album resterà al centro dell’attenzione per diverso tempo.
Il gruppo capitanato da Matt Heafy ci propone undici nuovi brani, prodotti divinamente come sempre. Com’è noto, nel 2014 il frontman ha subito una lesione delle corde vocali, ma grazie ad un eccellente lavoro di riabilitazione è tornato in gran forma, riuscendo a regalarci una grande prova vocale anche in questo album, per quanto sicuramente condizionata dall’infortunio: sono infatti assenti in questa occasione i graffianti growl di Heafy, una scelta che ha sicuramente spiazzato un po’ tutti, ma che alla fine dei conti per la natura del disco si è dimostrata oculata.
Si parte con la spettrale “Snowfall”, intro composta da Ishahn (che è anche uno dei produttori), ma è con la seconda traccia che si incomincia a fare sul serio. Il sound, si sente subito, si è ammorbidito rispetto agli esordi metalcore, ma la dose di violenza sprigionata resta discreta. “Blind Leading The Blind” è un brano massiccio e monolitico, che presenta però un ritornello catchy e orecchiabile atto a catturare nuove frange di fan: insomma tutto quello che serve ad una canzone moderna e potenzialmente commerciale. Sono inoltre presenti assoli melodici ben suonati, ulteriore conferma della notevole preparazione tecnica dei chitarristi.
Tutto sommato il disco è piacevole, anche se contiene qualche doloroso passo falso: è il caso di “The Ghost That’s Haunting You”, che suona palesemente di già sentito, e “Beneath The Sun”, che proprio non riesce a lasciare il segno. Verso la fine si torna a picchiare più duro con i riff muscolosi di “Until The World Goes Cold”, “The Thing That’s Killing Me”, dotata di una particolare venatura heavy metal, e la traccia finale “Breathe In The Flames”, che ben riassume cosa sono oggi i Trivium.
Dopo il flop del disco precedente possiamo dire che i Trivium siano tornati su livelli a loro più consoni con un disco piacevole ma non eccelso. In Silence In The Snow la band ha trovato nuove formule interessanti per non riciclarsi, peccato che non riesca mai a spiccare il volo definitivamente per entrare nell’olimpo dei grandissimi. Ultima considerazione sulla voce di Heafy: su disco è eccellente, ma per testarne l’effettiva validità toccherà sentire come “regge” dal vivo.
6.5
(Roadrunner Records, 2015)
01. Snowfall
02. Silence In The Snow
03. Blind Leading The Blind
04. Dead And Gone
05. The Ghost That’s Hunting You
06. Pull Me From The Void
07. Until The World Goes Cold
08. Rise Above The Tides
09. The Thing That’s Killing Me
10. Beneath The Sun
11. Breathe In The Flames