La band belga Turpentine Valley torna dopo il riuscito Etch del 2019 con questa seconda fatica Alder. Al suo interno oltre a una dose enorme di riff martellanti e passaggi caotici, si lascia spazio anche a momenti più freschi, per un ascolto più lineare e post-rock. L’album viene prodotto dall’etichetta Dunk! Records ed esplora un processo di scrittura, interessante, dove la fase di produzione viene eseguita a distanza, causa pandemia e riesce a trasmettere una sensazione preziosa, che va oltre le barriere del suono.
Il sound riconoscibile prende vita già con l’intro di “Veeleer I” e una chitarra acustica che si mette in luce su un arpeggio delicato. Subito dopo la carica aggressiva di “Sereen” esplode con un tiro graffiante, che toglie il respiro, quasi doom metal. Una traccia furiosa e eccellente. Su “Parabel”, il primo singolo del disco, troviamo quel tocco malinconico, che ci porta indietro nel passato. Qui il groove sensazionale del basso si sposa alla perfezione con le chitarre soffuse e il riverbero stupendo. La parte ritmica infine si fa strada lungo un cammino tortuoso e un tappeto strumentale che accenna un timbro progressive. La successiva “Teloor” segue la stessa linea d’onda, con uno stile spaziale a tratti surreale e una struttura semplice, che dà la sensazione di volersi liberare da qualcosa di opprimente. Si passa poi alle sinfonie di “Tremor”, un brano che si evolve su una forte vibrazione e sprigiona un’energia grandiosa. Nella parte centrale si calma leggermente, per poi distorcere l’atmosfera nel finale. Uno dei brani più riusciti di questo disco. Ci avviciniamo alla fine con “Neuron”, una delle canzoni più pesanti dell’album. In questo caso la batteria fa da apripista a qualcosa di struggente e ricercato, che narra un paesaggio deforme e misterioso. Il disco, prima di incontrare l’outro di “Veeleer II”, collegato all’inizio in maniera perfetta, si arresta su una composizione lunga e stupenda, “Respijt”, che mette in risalto ancora una volta tutta l’adrenalina e la potenza post-metal di questo progetto.
Dopo oltre due anni i Turpentine Valley si confermano con un disco preciso e ben suonato. Niente di nuovo, ma le emozioni ruvide e sfrenate fanno di questa band una bella mina vagante, da tenere sotto controllo.
(Dunk!Records, 2022)
1. Veeler I
2. Sereen
3. Parabel
4. Teloor
5. Tremor
6. Neuron
7. Respijt
8. Veeler II