Il quartetto onirico psichedelico Turtle Skull si catapulta verso un cammino nuovo di zecca. Dal cambio di formazione alle sonorità più energiche e d’impatto, i Nostri uniscono il caratteristico sound roccioso del passato del precedente Monoliths alla novità dei sintetizzatori capitanati dal nuovo membro Ally Gadon, per rendere l’ascolto più godibile e atmosferico. La band australiana nell’arco degli anni ha creato un mondo sotterraneo fatto di riff spigolosi e un vortice di emozioni lunari che troviamo in forma più fresca e lineare anche in questo nuovo lavoro Being Here, un disco totalmente autoprodotto dal gruppo e distribuito dalla label Art As Catharsis dove si capta quella vena artistica limpida e naturale che mette in risalto la scrittura delicata e personale.
Il noise graffiante nel riff iniziale di “Being Here”, brano d’apertura, ci conquista subito portandoci nella stratosfera acida della band sopra un passaggio doom e dissonante, prima di incontrare la melodia incantevole della voce e una timbrica fenomenale in stile Black Rebel Motorcycle Club su uno stile moderno e godibile. Il muro di suoni immerge una sensazione frizzante e psichedelica che si collega al seguente balzo martellante di “Apathy”, una canzone vibrante con un tappeto di suoni disturbanti e un grido alla libertà, che viaggia in una ritmica anni Settanta e una struttura potente. “Into the Sun” invece è uno dei brani più riusciti, con un andamento lento nei primi minuti iniziali dove ci permettiamo di scomodare le melodie dei memorabili Crosby, Stills, Nash and Young nel loro periodo d’oro. Sulla seconda parte l’intensità cresce di livello nel suono stridulo di chitarra e il synth spaziale che trascina i pensieri oltre l’ostacolo lasciando una bolla sensazionale dai toni magici e preziosi. La meravigliosa distorsione rocciosa in “Bourgeoisie” porta le emozioni verso un orizzonte polveroso con accenti di progressive e un fuzz tenace che invita le parole danzanti in un sintomo desolante aprendo la strada a un rituale misterioso. Con “It Starts With Me” e “Heavy As Hell” l’album prende una piega più pesante, compiendo un vorticoso passaggio verso sonorità infernali e una linea vocale dormiente che narra di storie frenetiche in una sfumatura cosmica. Il punto di svolta si avvia sulle note di “Modern Mess”, una traccia lunga ma senza dubbio la migliore dell’intera posta, con un tempo di batteria solido che si abbandona in un deserto di anime stratosferico. La voce qui, sempre deliziosa, si cimenta in un’esecuzione da pelle d’oca che ci accompagna in una notte silenziosa e spensierata, mettendo da parte i problemi in un lussuosa e entusiasmante opera sonora. Chiudiamo con le atmosfere emozionanti di “Moon & Tide” avvolti da un’ennesima aura mistica e un trascendentale timbro psych pop che si spalma in tutta la sua cavalcata, toccando attimi pesanti e irregolari fino a arrestarsi in un oscuro rumore finale.
Il questo secondo album i Turtle Skull raccontano una storia infinita e luminosa, staccando un po’ l’idea originale dal passato e si reinventano con una formula formidabile e differente usando tutte le proprie capacità all’interno di un viaggio spiazzante e di grande fattura.
(Art As Catharsis, 2025)
1. Being Here
2. Apathy
3. Into The Sun
4. Bourgeoisie
5. It Starts With Me
6. Heavy As Hell
7. Modern Mess
8. Moon & Tide