Dopo ben ventitré anni di carriera alle spalle, il gruppo progressive strumentale Upcdownc non ha mai smorzato il suo entusiasmo, creando un impatto disarmante nel loro mondo visivo e memorabile. Sono passati tre anni dal loro precedente lavoro Score, nel quale la band esplorava un viaggio autentico fatto di alti e bassi e cambiamenti lineari, sia a livello di sound che di struttura. Con questo nuovo Duel, prodotto per la label inglese Trepanation Recordings, avviene il loro ritorno intenso e potente sulle scene, con un brillante passaggio verso nuove tematiche e vibrazioni rumorose che mescolano una strumentazione caotica e martellante.
L’iniziale “Lifequake” rilassa subito i sensi con una melodia toccante, dove le sfumature silenziose ci trascinano in territori nascosti e il taglio disarmante della distorsione esplode in un rumoroso pattern di batteria. La dinamica del brano mette in mostra tutto il talento della band, in un perfetto stimolo post-rock che a tratti si interrompe lasciando quella piccola tregua, per poi spazzare via l’ascoltatore col suo finale travolgente. Segue “Rising of the Lights” che aziona una toccante emozione gonfia di calore, con le percussioni oscillanti in un tiro progressive; il riff portante poi accelera la cavalcata tecnica e audace del ritornello melodico. Una traccia sensazionale che si evolve in un’esperienza profonda e preziosa. Nella parte finale si torna alla calma dormiente, sotto una specie di outro lunare, che lascia l’amaro in bocca. “Lungs of Dust” invece è una suite monumentale: nei suoi lunghi dieci minuti la ritmica si stravolge con cambi repentini e un ricco bagaglio di suoni infernali, invitando anche un sintetizzatore ipnotico per completare al meglio il brano. Senza dubbio uno dei capolavori dominanti di quest’opera, con un effetto solido e maturo che ci invita nell’oscurità. La quarta traccia, “Miasma”, apre un breve interludio emotivo con una chitarra leggera che procede il suo cammino in una stanza vuota e un riverbero distorto che ci fa respirare una sensazione misteriosa. L’arpeggio notevole su “Exhaler” ci culla in una piccola armonia gradita, per poi andare verso qualcosa di rock e innalzare un rombo quasi thrash metal, che ci ricorda i primi Metallica. La fine lascia il posto a un riff eccitante, che si fa strada attraverso un passaggio furioso. La chiusura viene affidata alla minacciosa linea di basso in “Inhaler” sopra un tempo pesante e lunatico, dove il delay ovattato dei synth si evolve in un eccezionale e attraente cantilena, per un’immaginazione raffinata.
Duel è un album che tocca l’anima in un vortice stupendo, creando un morbido e stellare percorso, sopra un’atmosfera pesante ma digeribile fin dal primo ascolto.
(Trepanation Recordings, 2023)
1. Lifequake
2. Rising of the Lights
3. Lungs of Dust
4. Miasma
5. Exhaler
6. Inhaler