I toni freddi dell’artwork curato da Vama Marga presentano Lustral Purge in Cerulean Bliss e la sua atmosfera controversa e oscura. Un senso di disorientamento misto a desolazione ci avvolge subito, prima ancora di iniziare l’ascolto, ed è indubbiamente il migliore dei modi per approcciarsi inizialmente ai Vertebra Atlantis, una nuova formazione che irrompe nella scena nostrana con questo notevole debutto.
Il lavoro segue l’esperienza già maturata dai membri, che si sente nella sua anima dissonante e irregolare, che richiama ai vari progetti di G.G. (Cosmic Putrefaction e The Clearing Path tra gli altri) mantenendo un legame ferreo col black metal, ambito in cui R.R. e Vrangr bazzicano da tempo, rispettivamente con Homselvareg e Spells of Misery. Si tratta comunque di un unicum rispetto alle loro altre band, con un risultato finale che risulta un tripudio sonoro dai diversi scossoni negli scenari proposti e contrasti amalgamati con consapevolezza e coerenza, che funzionano e fanno immergere nell’ascolto. Un fattore dominante del disco, che fin dall’opener “Agoraphobic Solipsist” lo rende accattivante, è la moltitudine di strati sonori che si sovrappongono e si danno il cambio continuamente, in un connubio che risulta infernale e imponente. Questo aspetto riguarda sia le parti vocali, per le quali i meriti vanno attribuiti sia a G.G. che a R.R., che a quelle strumentali, tra raffiche di riff sempre dinamici e incursioni varie. Le incursioni si notano specialmente in due elementi che appaiono diverse volte, donando un valore aggiunto ai settori in questione per come si inseriscono al meglio. Si intendono i sintetizzatori, che esaltano l’atmosfera dannata e acherontea che permea durante gran parte dell’ascolto, dando sentori mistici poco rassicuranti e le chitarre in pulito. Queste ultime attirano l’attenzione non solo per i brevi momenti di stacco, in cui permettono di rifiatare velocemente prima di ritrovarsi travolti nuovamente da ondate di violenza, ma anche quando si ricavano uno spazio attivo nel mezzo degli assalti sonori, come nella strumentale “Altopiano Celeste”, brano in continua evoluzione, oppure nella conclusiva “The Hermit Strums a Mournful Dirge”. Ma non è tutto, sono molteplici i dettagli che contribuiscono a questo muro sonoro imponente chiamato Lustral Purge in Cerulean Bliss. Non si possono omettere le già accennate parti vocali, altro notevole merito del lavoro, vista la versatilità mostrata, incentrata su timbri infernali e cavernosi ma anche su momenti in pulito d’effetto, come nella title-track. Un’entità chiave della moltitudine di strati sonori citata in precedenza, un accumulo di parti che è aiutata non poco da una produzione ottimale per il genere proposto, abile nel far spiccare ogni strumento in tutta la sua espressività.
Il debutto dei Vertrebra Atlantis è quindi un disco completo sotto ogni punto di vista, che mette chiaramente in primo piano l’esperienza dei membri e le loro abilità compositive. L’ascolto fa al caso di chiunque sia affine al black metal e abbia ampie vedute, vista la natura poliedrica del disco, che mette in luce affinità sia con nomi classici e seminali, che altri più recenti competenti nel seguirne le orme. Suffering Hour, Deathspell Omega ed Emperor sono alcuni dei gruppi che potrebbero venire in mente, ma c’è molto altro, un corpo estraneo in continua espansione, che mostra sempre più prospettive della sua personalità man mano che lo si approfondisce.
(I, Voidhanger Records, 2021)
1. Agoraphobic Solipsist2. Carnal Denouement3. Lustral Purge in Cerulean Bliss4. Altopiano Celeste5. Spiritual Onset6. Saw Thee Quietly Inurned7. The Hermit Strums a Mournful Dirge