Lo sguardo criptico del Jim Jones (personaggio tristemente noto quale principale artefice del suicidio di massa di Jonestown, nel ’78) posto in copertina può solo essere un presagio. O anche un avvertimento, considerando che i Viscera/// vivono di ambiguità.
Ambiguità evidenti sin dall’incipit ferale di “Ubermassive Melancholia”. Nei soli primi due minuti si viene scaraventati tra un doom metal scarno e massiccio alla Thou, cavalcate d-beat e frustate di tremolo. Non basta: tutto ciò va evolvendosi, tra rallentamenti e brusche accelerazioni, in un’oscura psichedelia che andrà a permeare diversi momenti dell’album.
Evidente, sotto sotto, un’anima assassina da estimatori dei Nasum smorzata da melodie, pause e respiri, progressioni post rock protagoniste già da “Martyrdom for the Finest People”. I Viscera/// sono un’entità fluida: capaci di serpeggiare tra toni epici ed armonie inaspettate rifornendo sempre l’ascoltatore di una massiccia dose di piombo grindcore e violenza black metal, stupiscono per evidente coesione, creatività ed originalità, oltre che per la coerenza nella propria variegata scelta espressiva. Le numerose anime della band sembrano strette in una presa tra un pezzo e l’altro: “Titan (Or The Day We Called It Quits)” accoppia possenti mitragliate delle pelli con disturbanti cori tra voce pulita ed uno scream bestiale. “In The Cut”, invece, rivela il lato più emotivo dei Nostri e di Release Yourself Through Desperate Rituals, tra clean vocals struggenti ed un senso generale di dolorosa rassegnazione.
I numerosi assoli posti qua e là tra le cinque tracks vanno ad impreziosire il platter tutto, come interessanti trovate quali una declamazione alla Fall of Efrafa in “Martyrdom for the Finest People”; l’atmosfera del terzo capitolo della Trilogy of Perception è sì maniacale, efferata e violenta, ma comunque terribilmente “umana”. Non scontato. L’alto livello qualitativo non si abbassa mai dall’inizio all’epilogo di “Anxiety Prevails”, sintomo di grande coesione e soprattutto di preventiva chiarezza di intenti. Non un passaggio privo di senso, non un filler; altro non v’è da fare che trarre le dovute conclusioni.
-3 si rivela un disco peculiare di una band peculiare, tremendamente sentito, tremendamente appassionato. Brevemente: tremendo.
(Drown Within Records, Wooaaargh, Unquiet Records, 2017)
1.Über-Massive Melancholia
2. Martyrdom For The Finest People
3. Titan (Or The Day We Called It Quits)
4. In The Cut
5. Anxiety Prevails