I Wayfarer con i loro primi tre album si sono fatti conoscere per un black metal dalla notevole personalità, che porta la loro firma indelebile. Questo non solo per il lato musicale, che vede comunque un sound che si distingue rispetto a quello dei propri colleghi, ma anche per i temi trattati, insoliti per una band che propone questo genere. Fedeli alla loro terra e alla sua tradizione, i brani dei quattro membri dal Colorado sono racconti che parlano del Far West: storie di killer ed eroi, ambientate tra rilievi rocciosi e pianure aride. Una costante, nella loro carriera, che dopo il precedente e molto convincente World’s Blood trova continuità in questo A Romance with Violence, disco che continua il sodalizio con la Profound Lore Records e segna definitivamente la loro evoluzione, delineando precisamente la loro proposta in maniera progressiva durante l’ascolto.
Dopo una breve introduzione, la partenza con “The Crimson Rider (Gallows Frontier, Act I)” segna il legame tra questa nuova fatica della band e il suddetto predecessore. Un’opener che mostra come il lato accattivante e diretto della loro musica sia rimasto intatto, ma che allo stesso funge da premonitrice ad altri pezzi in cui l’evoluzione delle derive stilistiche risulta più marcata. Già nel finale della canzone entra in gioco l’atmosfera evocativa del Far West, con la rievocazione dei tempi perduti che inizia a permeare nell’ascolto. Il leitmotiv non cambia con la successiva seconda parte del brano, “The Iron Horse (Gallows Frontier, Act II)”, anzi, anche i settori più diretti e schietti trasudano un rimando al fascino del passato, con un’atmosfera avvincente. Certamente non è uno scenario tipico per il genere, ma la resa è ottima, e anche i passaggi che si discostano completamente dal lato black metal della proposta (l’intermezzo “Fire & Gold” ne è un esempio) non stonano nel contesto, ma danno continuità alla storia raccontata da questo album. Questo racconto, negli ultimi pezzi, vede una progressione verso delle sonorità che abbracciano una mediazione consapevole tra aggressività e passaggi più cadenzati, con rimandi vagamente post, fino alla conclusiva “Vaudeville”. L’ultima traccia del disco pone fine al viaggio con la tappa più espressiva e nostalgica delle sette qui presenti, con delle atmosfere legate ottimamente al concept.
Vista l’ottima qualità dei lavori che l’hanno preceduto, questo A Romance with Violence aveva parecchie aspettative da rispettare per confermare i Wayfarer come una formazione di spicco nel panorama internazionale, e il risultato finale non può che convincere l’ascoltatore. La costanza e l’ostinazione con cui il quartetto dal Colorado ha lavorato al proprio sound per affinarlo e farlo evolvere costantemente continua a portare i suoi frutti. Il quarto capitolo della loro carriera anche dopo diversi ascolti riesce a farsi apprezzare e soprattutto a coinvolgere, e ci accompagna in un’avventura tra praterie sconfinate e imponenti montagne.
(Profound Lore Records, 2020) 1. The Curtain Pulls Back
2. The Crimson Rider (Gallows Frontier, Act I)
3. The Iron Horse (Gallows Frontier, Act II)
4. Fire & Gold
5. Masquerade of the Gunslingers
6. Intermission
7. Vaudeville