“The sound of thunder”… Ah no, disco sbagliato, scusate: “Sons of fire”, ecco qua, una frase e i Wolfbrigade hanno già settato il mood per l’intero disco, così tanto tiro e carisma da riuscire ad esprimere le loro intenzioni in pochi secondi. Ancora una volta l’innata indole dei nostri Lycanthropunx emerge senza il minimo sforzo, regalandoci un disco memorabile, in pieno stile Wolfbrigade.
The Enemy: Reality è un po’ meno grind n’ roll ma un po’ più il figlio bastardo e nervoso di genitore 1 Motorhead e genitore 2 Entombed. Il sound un po’ meno percussivo fa quasi strano rispetto macigni come Damned, ma nel complesso funziona benissimo, rivelando un album estremamente diretto, ancora più viscerale e sincero, cosa che di una band come i Wolfbrigade vuol dire davvero molto.
Questo sound meno violento ed esasperato ma più rock n’ roll giova alla band, che riesce a rimanere il monumento che tutti conosciamo senza diventare una caricatura di se stessa, che se vogliamo è qualcosa che non ti aspetti da chi fa dell’ignoranza più nera il proprio stendardo. Questa inversione di rotta che porta i Wolfbrigade a usare suoni meno carichi, che lasciano emergere più distintamente quanta violenza e attitudine dedicano ai loro strumenti, è assolutamente azzeccata; a tutto tondo la produzione di The Enemy: Reality, ci piace molto, la band svedese ha curato tutto in casa per questo album e il risultato finale è veramente sorprendente sia per qualità che per freschezza, nonostante la nicchia ben definita che loro stessi hanno creato. La malvagità e disperazione cresce di ascolto in ascolto, invece che arrivare a bomba come una montagna che frana seppellendo l’ascoltatore, forse una struttura meno diretta nell’approccio ma sicuramente più genuina nel modo di porsi, con quell’irriverenza un po’ punk che emerge leggermente di più rispetto i lavori del passato.
Run With The Hunted ci era piaciuto, ma ora sembra un anello di congiunzione fra il capolavoro Damned e questo The Enemy: Reality, che ci ha incredibilmente sorpresi. E come di consueto, il volume non è mai abbastanza per questi signori svedesi e la loro manifesta licantropia.
(Southern Lord Recordings, 2019)
1. Sum Of All Vices
2. Fire Untamed
3. The Wolfman
4. Hammer Of The Skull
5. Narcissistic Bread
6. Nightmare Of Wolves
7. Doomsday Dominion
8. Wells Of Despair
9. Human Beast
10. Hunt The Hunter