J.R.Robinson è l’unico responsabile dietro l’esistenza di Wrekmeister Harmonies, partito come suo progetto personale per diventare la quintessenza dell’ensemble musicale tout-court. Grazie alla particolare commistione sonora e alla qualità degli artisti di volta in volta coinvolti, ci si è ritrovati tra le mani un progetto validissimo, del quale Robinson rappresenta il faro nel mare del decadentismo della società odierna, da sempre ispirazione per l’americano. Potevamo dunque perderci l’occasione di vederlo dal vivo? Certamente no.
WREKMEISTER HARMONIES + +C+P+B+
Freakout Club, Bologna
13 / 05 / 2016
+C+P+B+
Con una serata simile sorprende sapere di un progetto noise/drone/industrial in apertura, e ancor di più scoprire che dietro tale creatura si nasconde Riki dei nostrani Grumo. Questa sera il Nostro ci trascina in quello che assume i connotati di un rituale sonoro vero e proprio, fatto di ritmi ipnotici e ripetuti fino allo sfinimento, condito da bordate sonore di un noise esasperante e soffocante (a tratti sembra di percepire quale influenza di matrice Mories-ana, aka Gnaw Their Tongues) con tanto di portatile a mostrare un video col probabile scopo di alienare i presenti; magari si sarebbe rivelato più efficace se proiettato su di una parete. Unica pecca dell’esibizione i volumi altissimi ed un po’ impastati, ma nel complesso una gradevole rivelazione.
Wrekmeister Harmonies
Viene dunque il turno di J.R.Robinson, e una volta che il gigante sale sul palco l’attenzione è visibilmente alle stelle. Portare in tour un progetto tanto vasto sulla carta come un album di Wrekmeister Harmonies risulta già infattibile a livello ideale, ma non deve sorprendere la presenza di soli quattro membri ad accompagnare l’americano. A favore di Robinson interviene il suo ultimo lascito a nome Night of your Ascension, composto da inserti micro tonali, cori ed un approccio più sludge rispetto alle precedenti composizioni. S’incomincia con “Run Priest Run”, brano che vede sul palco solo Robinson e Marissa Nadler (per la prima metà del pezzo), che lascia tutti di stucco con la sua abilità strumentale (tastiera e violino processato) e la sua voce angelica che fa da contraltare alla cupezza del musicista americano. Tale brano risulta però essere anche il più penalizzato dalla qualità eccelsa della registrazione del disco, tanto nitida e precisa in studio quanto meno fine dal vivo: un elemento che disturba specialmente nella sezione finale in distorto. Di tutt’altro avviso invece il nostro giudizio su “Night of your Ascension”, brano di trentadue minuti che vede Robinson e soci impregnati in una furia crescente fatta di alti e bassi, con l’ugola dell’americano a straziare gli apparati uditivi dei presenti grazie al suo scream rantolante. Quello dei Wrekmeister Harmonies era un concerto per noi atteso e alla fine dei conti pienamente soddisfacente, anche se resta l’amaro in bocca per la scarsa affluenza. Come si dice in questi casi, pochi ma buoni.