Non lasciamoci fuorviare dalla cover di II: per quanto l’artwork presenti un ritratto di cattivo gusto il suo intento è solo quello di depistarci dalla musica degli Zulus, ovvero un rock’n’roll certamente aggressivo e rumoroso ma anche giocoso e divertente.
Gli Zulus sono un quartetto di New York che si esprime attraverso un garage rock suonato a bassa fedeltà e ad alta velocità, che possiamo considerare figlio illegittimo di Jon Spencer e Ty Segall. L’album è composto da nove tracce che vengono bruciate in tempi brevissimi e sono caratterizzate dagli stilemi più tipici del genere: il fuzz scorre a fiumi e l’attitudine punk infiamma l’ascolto del disco, che passa da pezzi più ruffiani e ballabili a soffocanti muri sonori che portano all’apnea l’ascoltatore, anche se solo per pochi minuti. Nei pezzi migliori, come “Screens”, si respira l’aria più sofisticata dei The Oh Sees ed in linea di massima il suono lo-fi rende tutta l’opera grezza ma ricca di stile.
II è un disco fulmineo che ti porta a pigiare il tasto “play” più volte nell’arco della giornata, ma come il proverbiale fuoco di paglia rischia di spegnersi troppo velocemente. Senza pensare troppo al futuro il consiglio è comunque quello di godervi l’attimo e nel caso siate amanti del genere di appiccare almeno una volta questo piccolo incendio.
6.5
(Aagoo, 2015)
1. Revolver III
2. Medications
3. White Virgin
4. Gemini
5. Set Fire
6. Chemicals
7. Deep into the River
8. Screens
9. The City’s Vein