I Winter Dust tornano, dopo cinque lunghi anni dall’ottimo Sense by Erosion, con la loro nuova fatica che porta il nome di Unisono. Questo disco è un passo avanti, un passo coraggioso che oltre alla vistosa adozione della nostra lingua madre, presenta delle composizioni più semplici, quasi minimaliste e con una sfumatura più malinconica del solito. Le atmosfere a tratti rarefatte, a tratti molto decise, le trame di chitarre e pianoforte, restituiscono una sensazione generale di sospensione e di elevazione, sempre con un retrogusto emo(zionale) che riesce a toccare le corde dell’anima che risuonano con la nostalgia e l’estraniazione, con l’anelare e il contemplare, e l’orizzonte oltre la vetta delle montagne.
La formazione padovana ci ha abituato negli anni alla loro particolare miscela di post-hardcore e post-rock di ottima fattura e originalità, anche in questo lavoro l’identità è stata mantenuta seppur un minimo calmierata e incanalata in modo leggermente diverso, si privilegia infatti la semplicità ad evoluzioni musicali barocche e troppo intricate; l’italiano poi è quasi un messaggio, una sorta di volontà di avvicinarsi all’ascoltatore, un desiderio di farsi capire. Le sonorità rimandano a band come gli Explosions in the Sky ma anche ai Cult of Luna e pure agli ingiustamente sconosciuti Jeniferever, una delle mie band preferite. In questo album le due facce della personalità degli Winter Dust si completano e si parlano egregiamente, le pause melliflue di pianoforte e arpeggi di chitarra ben si sposano con gli assalti frontali a gola spianata e distorsori accesi. L’equilibrio ci porta in un viaggio coinvolgente e completo, dove si apprezza la maturità della band oltre che l’intensità espressiva profusa in questo disco. Il sogno ad occhi aperti è quello che mi trasmette Unisono, la sensazione di quando si ha un bisogno incredibile di fuggire dalla realtà e rifugiarsi in un mondo onirico, perfetto, intonso da ogni negatività e cupidigia, così puro da commuovere e riempire il cuore di una dolce malinconia per una realtà mai vista e mai esistita ma comunque molto più reale dello schermo su cui stai leggendo questo pezzo.
Unisono è un album maturo e intenso, l’espressività è marcata e urgente, l’italiano penetra nell’anima senza chiedere il permesso e le composizioni scorrono naturali come un paesaggio montano; un ascolto consigliatissimo agli amanti del post-hardcore e del post-rock più emozionale.
(Autoproduzione, 2023)
1. Le decisioni degli altri
2. Castelli di sabbia
3. Sogno breve
4. Stanza
5. Buio presto
6. Due novembre
7. Unisono