La musica come mezzo più espressivo delle parole: per quanti, sia musicisti che ascoltatori, la musica è qualcosa di singolare capace di toccarci nel profondo, stimolando la nostra sensibilità e permettendoci di esprimerci liberamente? È questo il caso di HerPoisonedVeil, progetto solista di Antonino Sechi, il quale descrive la sua ultima fatica proprio come frutto di sensazioni che non si possono esprimere a parole, e questo significato è in primo piano durante l’ascolto.
Mutation è il quarto lavoro del musicista nostrano, e si caratterizza per sonorità che mantengono un continuo sentore riflessivo sia nelle pause più delicate che nei passaggi carichi e dritti al punto. Il disco ha un chiaro valore emotivo che traspare senza nascondersi, e il suo impatto a tratti grezzo e non particolarmente sofisticato non fa altro che enfatizzarne questo aspetto, risultando un elemento caratteristico piuttosto che un difetto. Che queste parole non facciano pensare a della musica composta con fare sbrigativo, anzi, la quasi mezz’ora di ascolto comprende un unico brano che si esprime senza limitazioni preimpostate, e in questo modo c’è una scorrevolezza di fondo nell’evolversi delle sue trame che non fa pesare né la durata né la sua natura strumentale. Sono diversi gli scenari che si susseguono, al punto che etichettare il tutto con un semplice genere sarebbe ridondante. Volendo, si possono sottolineare prorompenti sfumature death metal nei riff più accattivanti e accenni progressive che confluiscono con numerose aperture atmosferiche, in cui dominano la scena melodie malinconiche in pulito o in acustico, spostando così l’attenzione verso richiami post-rock e in determinati frangenti pure ambient. Quanto composto rimane comunque istintivo e libero, e riesce nell’intento di farsi ascoltare senza nascondersi dietro a riferimenti a nomi celebri. Va citato, inoltre, come col passare dei minuti la composizione catturi sempre di più l’attenzione: in partenza non eccelle, ma nella seconda metà e specialmente nell’ultimo crescendo finale ci sono passaggi coinvolgenti e graffianti.
Il fine di Mutation era quello di permettere al musicista di esprimersi con la musica, piuttosto che con le parole, e considerando il trasporto del disco si può sicuramente definire il risultato finale ben riuscito. HerPoisonedVeil nel realizzarlo ha lavorato completamente da solo: composizione, registrazione e produzione sono tutti a opera sua e per quanto l’impronta dell’home recording si faccia vagamente sentire, non lo fa apparendo tediosa, anzi. Il lavoro riesce a essere diretto e tagliente, e le idee compositive nascondono un buon potenziale per come si susseguono unendo stili diversi, ma non per questo impossibili da modellare assieme.
(Autoproduzione, 2023)
1. Mutation