Il terzo capitolo in studio per il gruppo francese Ashinoa offre nuovi stimoli musicali e una maggiore esplorazione sonora sperimentale, donando ancora della linfa vitale e visionaria al loro percorso. Il gruppo nasce nel 2016 a Lione, con un buon concetto espressivo e culturale, che affonda le sonorità nei paesaggi psych kraut rock. Con l’esordio omonimo e la conferma subito dopo in Sinie Sinie del 2019, la band sposta i propri orizzonti verso qualcosa di unico e particolare, producendo suoni sempre più oscuri e moderni. In questa nuova fatica dal titolo L’Orée, distribuita dalla label inglese Fuzz Club Records, ci inoltriamo nella natura autentica, arricchita dai suoi rumori naturali dove il sound a volte martellante lascia spazio a passaggi morbidi, guidati da un sintetizzatore sensibile. Il risultato è un viaggio strumentale selvaggio e psichedelico.
“Vermillion” apre l’album con un’atmosfera silenziosa che si tinge di mistero, al suo interno le innumerevoli stranezze sonore avviano un meccanismo potente, con una batteria corposa e le chitarre sospese in un vuoto estenuante. “Koalibi” prosegue con un ritmo martellante delle percussioni su una sensazione tribale che incastra il segnale irregolare di una creatura vivente. Il brano procede spedito su una danza incandescente a tinte etniche. “Feu De Joie” invece lancia accenni di rock graffiante, con un sensazionale giro di basso magnetico e sensuale; qui si capta un suono di campane e il synth ruvido che agisce su un campionamento spaziale. “Space Cow” e “Falling Forever” sono l’insieme di segnali simbolici, fatti di rumori e monologhi dissonanti, che ritroviamo anche nella ritmica di “Fuel Of Sweet”, una traccia basata sul groove ipnotico e un audace tematica trip-hop. I paesaggi stile colonna sonora in “Unknown To Myself” mettono in chiaro la geniale visione di un mondo inquietante e carismatico, esplorando una composizione interessante e elettronica. Concludiamo il primo ciclo di brani con la frenetica corsa elettrizzante di “Selvatica” e la sua ambientazione lussuosa dagli ampi giri virtuosi. Ancora un monologo registrato si manifesta in “Bade BaidebSz” su un vortice di blues e jazz che abbraccia un polveroso cammino ricco di sorprese, senza dubbio uno dei brani più completi e stravaganti. Verso la fine troviamo di nuovo una danza acida e ripetitiva in “Disguised In Orbit”, i riff rituali di “Yzmenet” per una vibrazione dura e ricca di tensione e nel finale il brano “Outro” per un caotico timbro conclusivo.
L’Orée è un disco complesso e difficile da capire, nonostante questo però il gruppo traccia una produzione diversa dal solito, mettendo da parte lo stile minimal del passato e affrontando un discorso più maturo e personale.
(Fuzz Club Records, 2022)
1. Vermillion
2. Koalibi
3. Feu De Joie
4. Space Cow
5. Falling Forever
6. Fuel Of Sweet
7. Unknown To Myself
8. Selvatica
9. Bade BaidebSz
10. Disguised In Orbit
11. Yzmenet
12. Outro