I Turangalila sono un progetto post-rock molto interessante nato a Bari nel 2018; nelle loro venature sonore prende piede una psichedelia cinematografica nella quale il quartetto riesce a mescolare spunti visivi e entusiasmanti. Il loro esordio avviene nel 2021 Cargo Cult, un lavoro sognante ricco di significato che li mette subito in cima al mondo discografico come una delle migliori realtà italiane da scoprire. In questa nuova e attesa produzione dal titolo Lazarus Taxa, la band si affida ancora una volta all’etichetta indipendente Private Room Records e al suo interno aumenta il valore tecnico e culturale del suono, applicando nuove sfumature che narrano in formato concept la ricerca ossessiva di una specie estinta nel tempo per un viaggio introspettivo e personale.
Una melodia malinconica si manifesta nell’iniziale “Wow! Signal” sul tocco deciso e prepotente della distorsione e una linea vocale dolce come il miele che avvia un cammino sinfonico a tinte shoegaze. Si procede con il tiro distruttivo nella seguente “Neopsy” con un vortice cristallino di cambi martellanti e vibrazioni prettamente post-metal; qui la voce viene messa da parte lasciando spazio alla tecnica infallibile della ritmica per un brano ampio e solido dove troviamo alcuni riferimenti alla band Isis. La terza traccia “Ugo” parte in maniera leggera, sospesa da una batteria che regge il prezioso giro di basso: poi all’improvviso l’intensità cresce e la rabbia torna a risplendere di una linfa vitale, per una composizione distorta e emotiva. Con “P38”, invece, si segue la solita tematica aggressiva di un riff di chitarra ripetitivo e una batteria che sposta gli equilibri verso una struttura contemporanea e matematica. Il singolo “Antonio, Ragazzo Delfino” apre la seconda parte del disco con un ritmo ipnotico, l’arpeggio sgangherato poi fa capolino tra le profondità della mente abbracciando il basso ovattato. Ad impreziosire il brano ci pensa il testo magnetico e riflessivo che esplode in un energica conclusione. La title-track “Lazarus Taxa” rilassa l’atmosfera in un passaggio morbido e sentimentale di un arpeggio notevole, il gioco chirurgico del basso invita un sussurro soffice della voce per racchiudere la canzone capolavoro di questo disco e un finale complesso ma stupendo. Ci avviciniamo alla fine con gli ultimi sussulti passando per il secondo singolo “To the boy who sought freedom, Goodbye”, su una sensazione cupa che incatena l’anima in un caotico e potente racconto, chiudendo infine con l’armonia magica di “Jisei” e una carezza sensuale riflessa in un’immagine speciale e trionfante.
I Turangalila completano il loro percorso suggestivo iniziato due anni fa, aggiungendo tematiche personali e comprensive per un album duro e attraente.
(Private Room Records, 2023)
1. Wow! Signal
2. Neopsy
3. Ugo
4. P38
5. Antonio, Ragazzo Delfino
6. Lazarus Taxa
7. Reverie
8. A Pilot With No Eyes
9. To the boy who sought freedom, Goodbye
10. Jisei