Colin H. van Eeckhout, cantante degli Amenra, pubblicherà il prossimo 31 maggio tramite Relapse Records il nuovo EP del suo progetto solista CHVE, intitolato Kalvarie. Il disco uscirà in digitale, vinile, cd e cassetta, e i preordini sono disponibili a questo link.
Il disco è stato registrato e prodotto da Tim De Gieter, bassista degli Amenra, mixato da Seth Manchester e masterizzato da Matt Colton.
Per il musicista, Kalvarie rappresenta l’opportunità di sfruttare una totale libertà a livello creativo, sperimentando con il suono senza limitazioni, sfruttando la vulnerabilità che deriva dal comporre in solitaria. Il lavoro è composto da un’unica traccia intitolata “Eternit“, composizione ipnotica, basata su droni ripetitivi di ghironda, diverse percussioni e relativi effetti che si fondono con la voce delicata di Colin.
Per quanto riguarda le tematiche, il titolo fa chiaramente riferimento al calvario, luogo in cui Cristo è stato apparentemente crocifisso e anche nome della strada in cui Colin è andato a scuola. La pietra con sopra la forca che appare nella copertina è un ulteriore riferimento al colle del calvario e al tatuaggio sulla schiena del cantante, un simbolo che è spesso associato ai lavori degli Amenra con cui, come dichiarato dallo stesso Colin, c’è comunque un collegamento.
I primi lavori di CHVE prendevano ispirazione dalla sua vita privata, mentre per questo nuovo EP ha preso spunto dai lavori di Jean-Marie Massou, il quale ha vissuto isolato in una foresta per 45 anni, scavando tunnel sotterranei con le proprie mani in vista di ciò che riteneva la fine del mondo. Nel corso della sua vita ha anche registrato dei brani composti dalla sua voce sfruttando delle audiocassette. A riguardo, è stato realizzato un documentario, Le Plein Pay (2009).
Le parole di CHVE:
“Mi affascina l’idea di questo uomo che vive in un mondo tutto suo, e che in quel mondo usasse la musica come un linguaggio. Ha deciso di cantare e registrare della musica soltanto per il gusto di farlo, non aveva in programma la pubblicazione di materiale o concerti, e la ritengo una cosa bellissima: la musica era lì soltanto per arricchire la sua vita.”
Il testo di “Eternit” è in francese e parla della fine dei tempi, un po’ come faceva Jean-Marie Massou.
CHVE aggiunge:
“Credo che possa nascere un legame con questa musica in maniera molto istintiva, così come quando si guarda il fuoco, ci si perde nelle sue sfumature, la stessa cosa può succedere col sound ripetitivo del lavoro. L’EP ha uno stile ridotto all’osso, che cerca di fare musica nel modo in cui è stata intesa.”