Il trio berlinese giunge al terzo capitolo della sua storia, dopo un EP iniziale, Superslide, completamente autoprodotto, e il debutto sulla lunga distanza del 2021 Stress. Si tratta di un traguardo importante, da inquadrare come un punto di svolta decisivo nella loro carriera. Il secondo album è spesso visto come la conferma a quanto di buono emerso in fase di esordio. E purtroppo altrettanto spesso accade che si scazzi in pieno questo passaggio. Per nostra, ma soprattutto loro fortuna, Gift va in direzione di una crescita che mostra la consapevolezza di una realtà che mostra coesione e idee chiarissime. Le 24/7 Diva Heaven hanno non solo un’identità musicale definita, ma anche politicamente attiva. Fanno infatti parte del collettivo GRRRL-NOISY, movimento che riafferma e tutela l’inclusività. E che si pone come punto di incontro, e di riferimento, per tutta la comunità artistica LGBT berlinese. Per cui penso al loro come a un album assolutamente politico. E non potrebbe essere altrimenti, dato che la loro è una militanza che le coinvolge in modo totale.
Restando in ambito strettamente sonoro, il disco si caratterizza per sound accattivante che ha il potenziale di ampliare il bacino di utenza della band. Attenzione però: accattivante non significa sputtanato, ma ragionato. Idea di base che se, come detto, guarda lontano, al tempo stesso limita quegli eccessi sonori che un vecchio nostalgico oltranzista come me avrebbe decisamente apprezzato. Ma si tratta di divagazioni mie personali, frutto di un approccio che sempre meno saltuariamente necessita di violenza auricolare indiscriminata. Ci sono momenti in cui l’album suona davvero monolitico, urlante, retto da un muro di suono che disturba davvero, ma altrettanti episodi più dilatati che ne spezzano però troppo l’intensità. Tra l’altro sono proprio questi momenti “soft” quelli in cui da un punto di vista strettamente stilistico emerge una ritrosia alla voglia di osare, di spostare l’equilibrio verso soluzioni meno convenzionali, più sporche e ruvide.
Le 24/7 Diva Heaven riescono a tenere in piedi un lavoro che possiamo riassumere come un ibrido – peraltro riuscitissimo – tra garage, grunge e noise rock, perfetto per chi non nasconde la propria nostalgia verso un approccio emotivamente legato agli anni Novanta, anche se rivisitato e ricontestualizzato ai giorni nostri. Un disco che parte fortissimo, ma che altrettanto fortemente rischia di cadere in alcune occasioni. Una volta aggiustato il tiro, con il prossimo album, le 24/7 Diva Heaven ci diranno da che parte vogliono stare. Per adesso ci regalano un album che riesce comunque a graffiare. Un album punk nell’anima, che suona quindi sincero e diretto, ma senza perdere quella vena di autoironia che stempera un po’ l’austerità dell’approccio sociopolitico intorno a cui è costruito.
(Noisolution, 2024)
1. Rat Race
2. Manic Street Ballet
3. Crown Of Creation
4. Face Down
5. These Days (feat. Arnim Teutoburg-Weiß of BEATSTEAKS)
6. Gift
7. L.O.V.E. Forever
8. Suck It Up
9. Born To Get Bored
10. Flawless Fool
11. Nothing Lasts