Da side project di membri degli Aborted e altri loschi figuri della scena metal belga, i Leng Tch’e sono diventanti un nome su cui fare sicuro affidamento quando si parla di grindcore. Artefici di live shows infuocati e sempre coinvolgenti (l’ultimo a cui abbiamo assistito è stato quello del Temples Festival), il quartetto belga è in giro da ormai quindici anni e si appresta a pubblicare il sesto album da studio, successore dell’ottimo Hypomanic. Di questo e altro abbiamo parlato con il bassista (e attualmente membro più longevo) Nicolas.
Ciao ragazzi, benvenuti su GOTR! Sono passati quindici anni dal vostro esordio, quali pensate siano stati i maggiori cambiamenti in questo lasso di tempo?
Ciao, grazie per quest’intervista. Abbiamo attraversato molti cambiamenti, in quanto persone, musicisti, amici. Quindici anni sono tanti, quindi ovviamente non siamo più le stesse persone rispetto a quando abbiamo iniziato. La musica dei Leng Tch’e è in continua evoluzione, il che appare chiaro se ascolti i nostri dischi in ordine cronologico. Abbiamo anche avuto numerosi cambi di line-up che hanno influito nel sound della band. Ma il nucleo è lo stesso: pesante grindcore con una sana dose di groove.
Sei soddisfatto da questa line-up? Pensi che abbiate raggiunto la solidità che cercavate?
Certamente, negli scorsi quattro anni la formazione è rimasta stabile ed è stata collaudata su molti palchi, per tutta l’Europa fino al Giappone. L’enorme feedback che abbiamo ricevuto dimostra che questa è la line-up più forte che abbiamo mai avuto.
Il grindcore è uno dei generi musicali più estremi, in quanto miscela di rabbia, velocità e aggressività. Di solito i testi parlano di protesta sociale e problemi moderni. Come mai avete deciso di suonare grindcore? Pensate che questa descrizione si addica alla vostra musica?
Come forse sai questa band è nata come side-project di alcuni membri degli Aborted e altre piccole band grindcore underground, con lo scopo di suonare canzone brevi, a volte stupide, alla maniera di Hemdale e Blood Duster, insieme a qualcosa di più serio tipo Nasum e Napalm Death. Da qui viene la nostra passione. Siamo tutti stati in band di altro tipo, dal death metal all’hardcore allo stoner, per dirne alcuni. Le stelle si sono allineate quindici anni fa per farci suonare del grindcore e ora siamo qui.
Il vostro ultimo album, Hypomanic, ha completato una sorta di evoluzione che aveva avuto inizio con Marasmus, passando dal grindcore a del consapevole death/grind. Com’è avvenuta questa scelta?
È solo la logica evoluzione che abbiamo attraversato da musicisti. Non è una decisione conscia quella di scrivere musica di un determinato stile. Abbiamo tutti dei gusti musicali molto variegati e proviamo a incorporare la roba più pesante che incontriamo nella nostra musica. Che sia veloce o pesante o groovy o punk, in qualche modo mettiamo tutto insieme e alla fine viene fuori qualcosa che suona come i Leng Tch’e.
Sono passati cinque anni dalla vostra ultima studio release, quindi viene naturale chiedervi se state lavorando su del nuovo materiale. Puoi rivelarci qualcosa a proposito?
In effetti siamo nel bel mezzo delle registrazioni del nostro nuovo album ma a causa di varie circostanze la cosa sta richiedendo più tempo del previsto. Posso dirti che l’album conterrà quattoridici brani ed è il passo successivo dopo Hypomanic. Molte persone rimarranno sorprese!
Per quanto riguarda il songwriting, avete un “mastermind” o ogni membro contribuisce allo stesso modo a creare la vostra musica?
Il nostro mastermind è sicuramente Jan, il chitarrista. Lui ha tirato fuori la maggior parte dei riff di Marasmus, e tutti quelli nelle uscite successive. È stato un’iniezione di energia e creatività sin da quando è entrato nella band, nel 2004, portandola ad un nuovo livello. Lavora a fianco del batterista, in questo caso Olivier, per perfezionare il songwriting. Ovviamente Serge è il volto e la voce della band nonché una vera bestia sul palco, come molti di voi avranno avuto il piacere di appurare.
Cosa fate quando non siete impegnati a provare e a scrivere nuovi brani? Qual è la routine quotidiana per i Leng Tch’e?
Beh, ovviamente con il metal non paghi le bollette, figuriamoci col grindcore, quindi per noi è un hobby. Jan e Olivier sono al college, Serge lavora per una compagnia di telecomunicazioni e io, Nicolas, lavoro da IT e vengo ridotto ad un pretzel in una classe di Jiu Jitsu brasiliano. Serge ed io abbiamo anche una famiglia a cui badare (non insieme, ahah).
Se dovessi scegliere tre band con cui dividere il palco, chi sceglieresti e perché?
Non idolatro persone o band, quindi sceglierei solo band con cui siamo amici e siamo stati in tour in passato. Essere in tour e dividere il palco con un gruppo di ragazzi e ragazze con cui si va d’accordo è una grande cosa. Niente politica, niente ego, solo musica e divertimento. Ed un pubblico folle, ovviamente. L’amore per la musica è l’unica cosa che conta.
Siamo alla fine dell’intervista, saluta i lettori come preferisci.
Grazie per lo spazio concessoci e speriamo di vedervi in Italia presto! Cheers!