26/08/2017
Continua il bel tempo a Bergen, quindi la mattinata passa piacevolmente tra le viuzze della città vecchia, la zona portuale (si eviti di mangiare al mercato, non ne vale proprio la pena, specie per i prezzi osceni) e il sempre meraviglioso Mare Del Nord.
Tra le visite consigliate merita sicuramente una capatina alla chiesetta (Stavkirke) di Fantoft, immersa in un incantevole bosco non molto distante dal centro e raggiungibile con il tram (lo stesso che va all’aeroporto). Fu bruciata nel 1992 da Varg Vikernes e ricostruita nel 1997.
Il Garage aspetta, perciò ci avviamo con calma e di largo anticipo al piccolo club per assistere ai due concerti pre-festival ed in una sala parecchio gremita per essere le quattro del pomeriggio (impara, Italia!) inizia il primo gruppo.
Direttamente da Dublino salgono on stage i Vircolac (che vedono alla batteria l’ex-Cruachan Sol Axis) e con il passare del dei minuti a disposizione il quintetto offre una prestazione davvero interessante. Il loro death metal viene mescolato con il black e talvolta anche con qualche bordata thrash (per non parlare di talune accelerate al limite del crust) infarcendo le tracce con inserti melodici mai invadenti e pure con rallentamenti sulfurei. Il sound non è assolutamente scontato e ad ogni traccia spunta fuori qualcosa di sfizioso che riesce a tenere l’ascoltatore sempre attento. Sorprendenti. Per secondi arrivano i Darvaza, che riportano il mood sul classico black metal malvagio e blasfemo che comunque si rivela di qualità nonostante non si discosti minimamente dai paletti del genere. Lo show è potente e coinvolgente e chiude definitivamente la tranche di concerti al Garage.
Lo USF è pronto ad offrire a una manciata di band decisamente interessanti, ma ci sarà un cambio di programma dato che i Sumerlands non potranno esibirsi causa cancellazione volo. Vengono sostituiti dagli eroi locali Sahg che improntano una setlist quasi totalmente dedicata all’ultimo disco Memento Mori. I suoni sono nitidi ed esplosivi e la band è in formissima (il batterista era davvero in palla) prediligendo l’approccio più doom metal del proprio sound. Il quartetto ha tenuto in mano il pubblico per tutto il concerto facendo risaltare di parecchio le nuove tracce rispetto alla versione dell’album.
Seguono poi i Black Magic che risultano completamente trasformati in quanto le sonorità prettamente classic metal del passato sono state sostituite da un retro-rock (o heavy rock se si preferisce) che mischia Black Sabbath e Deep Purple in atmosfere vintage anni ‘70 e qualche soluzione leggermente più moderna. L’uso dell’hammond ed i cori melodici combinati alla chitarra hard rock emergono con efficacia e Potenza non annoiando, seppur pecchino di originalità, che si spera venga fuori in futuro.
Si parlava di vecchia scuola nelle giornate precedenti, ebbene quando sale sul palco il trio americano Exciter in formazione originale (Violence and Force era) e la chitarra di Ricci comincia a macinare riff su riff accompagnata dal basso di Johnson e dalle vocals del batterista Beehler, esplode letteralmente una bomba in loco. La voce faticherà purtroppo ad ingranare, e si potrà discutere all’infinito sul valore della band, eppure l’energia del loro speed metal è travolgente e finisce per appassionare anche i più truci black metallers presenti in sala. Un ritorno che si spera porti anche ad un nuovo disco dato che la band è una macchina da guerra sul palco e ha ancora quella sana voglia di divertirsi, dando anche una gran prova di umiltà con chiunque ci facesse due chiacchiere.
Non c’è tempo di riprendersi che iniziano i Denner/Shermann, ovvero la nuova band orientata su di un heavy/power metal oscuro dei due chitarristi originali dei Mercyful Fate. Il quintetto ha all’attivo un album ma lo show in sé è una sorta di tributo alla band madre, con l’esecuzione di brani come Black Funeral o Curse Of The Pharaohs. A far da padrone comunque sono state le due asce che hanno mostrato cosa voglia dire suonare la chitarra (come pure nel caso degli Exciter) infilando nello stesso tempo epicità, groove, oscurità e tanta potenza come nulla fosse, dote che spesso manca ai musicisti di oggi. Spettacolo! Oramai completamente sfinito riesco a vedere pochissimo dello spettacolo finale, l’esecuzione dell’album Vikinglivr Veldi da parte degli Enslaved. Il sound si presenta più quadrato e diretto, più black metal e violento a quello che ci hanno abituato i cinque norvegesi.
Eppure la band convince senza problemi con uno show intenso e devastante. Il nuovo tastierista non ha avuto particolari occasioni di dimostrare il suo valore, per quello bisognerà attendere il prossimo tour in supporto al nuovo album. Disintegrato e stanco esco a prendere aria e ne approfitto per fare un paio di foto con Exciter ed i maestri Denner e Shermann per concludere degnamente il festival. Sono quasi le 2:30 del mattino, mi aspetta quindi uno spuntino notturno e rientro alla base. E’ già stato annunciato che la prossima edizione vedrà i Mysticum tra gli headliner. Non mancate!