La nuova opera di Kristin Hayter, in arte Lingua Ignota, è eclettica, soffocante, oscura, catartica. In una parola sola: viscerale. CALIGULA è un capolavoro di musica estrema che amalgama gli stilemi neoclassici con il noise e il death industrial. La magnifica e possente voce della Hayter domina il full length, il cui filo conduttore tematico consiste nel teso equilibrio tra il dolore e la vedetta, mentre si estende un tappeto sonoro a tratti harsh noise e a tratti lirico.
Il viaggio sensoriale di CALIGULA prende avvio con una gloriosa preghiera (“FAITHFUL SERVANT FRIEND OF CHRIST”) prima di approdare alla doppietta “DO YOU DOUBT ME TRAITOR” e “BUTCHER OF THE WORLD”, quest’ultima scelta come singolo dell’album. Nella prima il pianoforte risuona come una marcia accompagnata da un tamburo che ne sostiene il ritmo, mentre la voce si staglia sulla tela sonora, squarciandola con le grida disumane della polistrumentista. Nella seconda, invece, si costituisce una sintesi tra la sacralità lirica dell’organo e l’opprimente muro sonoro che si dissolve per lasciare spazio all’epicità e ad un breve lampo di luce creato dal pianoforte e della voce. Ogni brano è composto come una suite classica che alterna il caos e l’oscurità alla luminosità e lucidità. “MAY FAILURE BE YOUR NOOSE” costituisce un esempio di questa altalena sonora ed emotiva. Caligula, infatti, affronta i temi dell’abuso e della violenza fisica e psicologica, vissute in prima persona dall’artista, che incarna insieme la vittima del dolore e la carnefice della vendetta. Questo “bipolarismo” si cristallizza nella musica, intesa come una sorta di “inno”, il che ne spiega i tratti lirici, sostenuti grazie all’utilizzo dell’organo, del pianoforte e di archi orchestrali. Con la collaborazione dei Full of Hell, the body e Uniform, Hayter riesce inoltre a creare un’atmosfera apocalittica, uno scroscio di suoni torrenziali che soffocano l’ascolto e lo incupiscono. La voce, invece, spazia dai growl death a grida lancinanti e strangolate, spesso accompagnata da cori che ne amplificano l’intensità emotiva, e al pulito, che rivela le capacità canore rinforzate dagli studi classici dell’artista. Un esempio di queste abilità è costituito da “IF THE POISON WON’T TAKE YOU MY DOG WILL”, mentre il ruolo decisivo dell’organo si riscontra nella successiva “DAYS OF TEARS AND MOURNING” che consiste in una sorta di introduzione ad una marcia funebre, in cui l’incidere dei passi è segnato dai colpi della batteria, mentre i growl strazianti designano un dolore ed una sofferenza che non possono essere estirpati e che, anzi, costituiscono la vera spannung dell’opera. Se “SORROW! SORROW! SORROW!” pone in primo l’abdicazione del proprio corpo per trovare la libertà con un tono di commossa arrendevolezza, “SPITE ALONE HOLDS ME ALOFT” è di ispirazione black metal: la linea melodica del piano è semplice, sostenuta dall’incedere delle percussioni, in particolar modo dai piatti, dal tremolo picking e dal growl. In seguito ad un breve bridge (“FUCKING DEATHDEALER”) composto dalla voce pulita della Hayter e dal salterio, uno strumento musicale a corde, con “I AM THE BEAST” viene attuata una sintesi degli elementi presenti nell’intera opera. Sono presenti, infatti, il growl alternato al pulito, i marcianti colpi di batteria ed un crescente muro sonoro, creato da The Rita (uno degli esponenti più importanti e prolifici del genere noise elettronico). Dall’atmosfera harsh noise, infine, emergono gli archi orchestrali, che hanno la funzione di ricondurre l’ascolto in un “vuoto sospeso”, un silenzio assordante: la fine e l’inizio di tutto.
CALIGULA costituisce un’altalena emotiva e sonora: luce ed oscurità si bilanciano e si contrappongono l’una all’altra, mentre l’odio e la vendetta fanno da contraltare alla disperazione e alla sofferenza. Il viaggio sensoriale compiuto da Lingua Ignota non è attuato unicamente attraverso una dimensione sonora che amalgama la liricità neoclassica alla cupezza noise e death industrial, ma anche attraverso una dimensione emotiva. Quest’ultima, infatti, rappresenta il fulcro dell’opera e consiste nella metabolizzazione del trauma subito e nella comprensione della propria sofferenza, nell’accettazione e nell’estirpazione del male dal proprio corpo. L’autoflagellazione fisica, durante i concerti dal vivo, e verbale dell’artista costituisce un tentativo di liberarsi dalla sofferenza. La vendetta, dunque, ha come oggetto la vittima stessa dell’abuso. Il folle e vendicativo imperatore romano Caligola è perciò la metafora, la personificazione, perfetta del problema affrontato dalla Hayter, la quale ha attratto l’attenzione della musica contemporanea su di sé, dimostrando di essere una musicista in grado di creare un’opera eccellente, superiore al precedente lavoro All Bitches Die. CALIGULA, uscito mediante Profound Lore Records, infatti, è un prodotto artistico magistrale e profondamente sperimentale. Proprio la sperimentazione sonora, audace ed intrepida, costituisce la cifra stilistica di Lingua Ignota, che non desiste dall’osare.
(Profound Lord Records, 2019)
1. FAITHFUL SERVANT FRIEND OF CHRIST
2. DO YOU DOUBT ME TRAITOR
3. BUTCHER OF WORLD
4. MAY FAILURE BE YOUR NOOSE
5. FRAGRANT IS MY MANY FLOWER’D CROWN
6. IF THE POISON WON’T TAKE YOU MY DOGS WILL
7. DAY OF TEARS AND MOUNRING
8. SORROW! SORROW! SORROW!
9. SPITE ALONE HOLDS ME ALOFT
10. FUCKING DEATHDEALER
11. I AM THE BEAST